Quesito pubblicato su ISF2014/3-d

Domanda

Il Comune di....sta valutando la possibilità di dotare di un impianto di abbattimento dei fumi di zinco uno degli esistenti forni di cremazione. Alcuni amministratori ritengono questa scelta poco adeguata a causa del rischio di inquinamento che potrebbe esservi correlato, altri invece la avvalorano in vista soprattutto della scadenza, a breve termine, di un considerevole numero di concessioni di colombari (con conseguente necessità di incenerire i relativi cofani). L'Amministrazione comunale chiede quindi di conoscere quale sia l'opzione da ritenere più idonea.

Risposta

Si fronteggiano due esigenze:
1) ridurre gli effetti sulle emissioni in atmosfera e la produzione di rifiuti pericolosi da parte del crematorio;
2) ridurre per gli operai cimiteriali l'onere psicologico e operativo dello scasserare i resti mortali in camera mortuaria prima dell'avvio alla cremazione, con anche possibili riflessi in termini di norme sulla sicurezza nel lavoro.
Fra le due esigenze si propenderebbe per avere un forno che sia in grado di cremare anche feretri con zinco (tra l'altro, essendo il Comune vicino al confine francese, esiste anche la problematica degli arrivi per cremazione di deceduti all'estero, che per legge abbisognano di cassa di zinco).
Il costo è superiore, ma non di molto, visto che ormai i sistemi filtranti devono essere in grado di operare per garantirsi dalle emissioni di diossina e dal mercurio (le tecniche usate garantiscono anche per le emissioni di ossidi di zinco). Certo, la cremazione costa di più (tra il 20% e il 30%): ci vuole più tempo e si consuma più gas, i filtri si usurano più facilmente, i refrattari si usurano maggiormente, ma alla fine il beneficio per gli operatori cimiteriali è considerevole.