Quesito pubblicato su ISF2011/4-d

Si chiede se nell’atto di concessione individuale di manufatto sia corretto includere a priori, oltre al defunto per cui questo è stato concesso, anche altri familiari che potranno entrarvi successivamente come resti/ceneri?

Risposta:
La concessione individuale (cioè limitata ad un solo defunto) si ritiene un errore logico se si ha l’obiettivo del massimo utilizzo del patrimonio cimiteriale già costruito. Ovviamente ciò significa anche un sistema tariffario capace di tariffare ogni entrata e ogni variazione di stato in maniera adeguata.
Se la concessione di sepoltura è fatta ad una persona in vita, hanno diritto ad esservi sepolti (se il concessionario non restringe o allarga tale concetto nell atto originario e mai più dopo) i familiari del concessionario e lo stesso, in ordine di data di decesso, fino al raggiungimento della capienza (il concessionario può riservarsi il posto per sé stesso).
Se la concessione è fatta a persona che la richiede in presenza di una sepoltura da effettuare, le spoglie mortali del soggetto sepolto devono permanere – tranne che per traslazione richiesta da avente diritto a chiederla – in qualunque forma siano state introdotte o trasformate (cadavere, resti mortali, ossa, ceneri) fino a scadenza della concessione. Altri aventi diritto alla sepoltura, generalmente familiari dell’intestatario della sepoltura o suoi subentrati (se si usa il metodo del concessionario scorrevole) possono essere sepolti in ordine di data di decesso e fino alla capienza del sepolcro.


Norme correlate:

Riferimenti:

Parole chiave:
CADAVERE-resti mortali,CONCESSIONE-sepolcro,CREMAZIONE-ceneri,SEPOLCRO-ius sepulcri


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