Un’Azienda di impresa funebre con meno di 10 dipendenti – svolgente servizi funebri, cimiteriali (inumazione, tumulazione, esumazione, estumulazione, ecc.) e servizi floreali – chiede se sia obbligatoria la sua iscrizione al Sistri e la presentazione del MUD anche se il trasporto dei rifiuti derivanti da estumulazioni ed esumazioni viene effettuato da ditta esterna.
Risposta:
Tutto ruota attorno al concetto se si è produttori iniziali di rifiuti pericolosi.
Ad es. se la ditta fa un recupero di cadavere sulla pubblica via e vi è sangue, con cui si sporcano le tute, tali tute sono considerate potenzialmente pericolose e quindi trattate come rifiuti pericolosi; stesso dicasi, dopo un recupero del genere o con perdita di liquami cadaverici, per la sanificazione dell’autofunebre (in pratica la gestione dei rifiuti di autorimessa).
Va precisato che i rifiuti da esumazione ed estumulazione, così come gli altri da attività cimiteriale, compresi i materiali lapidei ed inerti da attività di edilizia funebre, rientrano fra i rifiuti urbani per definizione (art. 184 c.2 lettera f D.Lgs. 152/06). Perciò i produttori iniziali di tali rifiuti sono esclusi dall’obbligo del MUD, della tenuta del registro e tanto meno dall’adesione al SISTRI (N.B. per i produttori iniziali di rifiuti urbani non è nemmeno prevista l’adesione volontaria).
Relativamente agli altri rifiuti, è importante individuare se esistono fattispecie di rifiuti pericolosi: in questo caso vige l’obbligo degli adempimenti sopra menzionati indipendentemente dal numero dei dipendenti.
Per i rifiuti non pericolosi, solo nel caso che essi derivino da attività industriale, artigianale o siano fanghi da trattamento acque o abbattimento fumi, si ricade nell’obbligo del MUD prima e del SISTRI poi, in funzione del numero dei dipendenti. Il registro di carico e scarico per questi rifiuti va comunque compilato anche in presenza di un numero di dipendenti <10. In generale non sembra che tali rifiuti possano interessare i servizi funebri e cimiteriali, in ogni caso è bene comunque fare un esame della singola situazione prima di dare affermazioni assolute. I produttori di rifiuti non pericolosi, derivanti da attività commerciale possono aderire al SISTRI su base volontaria, ma non sono obbligati (potrebbe essere il caso della vendita di fiori).
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