Quesito pubblicato su ISF2011/1-a

Lo scrivente chiede se sia possibile in Lombardia ristrutturare tombe familiari ipogee in maniera da effettuarvi la tumulazione aerata.
La tomba ipogea ha 3 loculi, 3 da una parte e lateralmente si ha un corridoio per la movimentazione del feretro. È stata costruita prima della entrata in vigore del regolamento regionale 6/2004 e, vista la situazione ipogea, ci è stato consigliato di utilizzare (perché funzioni al meglio) una soluzione di aerazione multipla (cioè i 3 posti sarebbero senza chiusura ognuno, ma la tumulazione di tamponamento è nella zona di calata).
Intanto è possibile la soluzione? Cosa occorre dal punto di vista autorizzatorio?


Risposta:
Dalla descrizione si comprende che la situazione non è quella di manufatti senza diretto accesso al feretro, per i quali vale la deroga prevista dai commi 8,9,10 del regolamento regionale lombardo n. 6/2004.
Questo perché se si fosse in tale situazione la deroga è consentita solo in caso di tumulazione stagna, sempre che il Comune non si avvalga della richiesta alla Regione, ai sensi dell’art. 106 del D.P.R. 285/90, per nuove modalità e tecniche costruttive per costruzioni ex novo o ristrutturazione di cimiteri. È invece il caso di una normale tomba ipogea, con corridoio laterale, che da tumulazione stagna si intende portare a tumulazione areata.
Ad avviso dello scrivente ciò è possibile, purché la previsione si contenuta nel piano cimiteriale, regolarmente approvato e si seguano le specifiche di cui all’Allegato 2 del citato regolamento regionale. Si rammenta che l’art. 2 del regolamento regionale contiene le definizioni di “loculo” e di “tomba familiare”. Sostanzialmente una tomba, come noto, può essere composta di più posti. E il loculo è un vano dove ordinariamente si colloca un feretro, ecc.
Per grande sintesi una tomba può essere costituita da più vani (cioè loculi). In base all’Allegato 2 del regolamento regionale per i loculi aerati è necessaria sia la neutralizzazione dei liquidi che dei gas. Le specifiche si riferiscono ai loculi, ma essendo una tomba un insieme di loculi, vale anche per la tomba familiare.
La neutralizzazione (punti 3-7-8 dei Requisiti per i loculi areati) dei liquidi può essere effettuato dentro il loculo o all’esterno di esso. Pertanto è possibile sia la soluzione singola, che quella cumulativa (per l’intera tomba). In genere si utilizza la soluzione singola, che è più economica.
La neutralizzazione dei gas (punti 4-5-6 dei Requisiti per i loculi areati) può avvenire per singolo loculo o per tomba (o anche per gruppi di manufatti).
Il punto 10 dell’Allegato 2 obbliga alla chiusura di ogni vano in cui si sia collocato un feretro (confezionato per la tumulazione stagna), con elemento di materiale idoneo a garantire la tenuta ermetica del loculo fatto salvo il foro per l’evacuazione del condotto dei gas. La soluzione legislativa lombarda ha quindi previsto che in una stessa tomba a posti plurimi ci possano essere sia posti a tumulazione areata, sia posti a tumulazione stagna. E loculi areati dovranno avere comunicazione con il sistema filtrante.
Riassumendo è quindi possibile che:
a) posti direttamente a contatto con il livello esterno della tomba possano avere la canalizzazione dei gas diretta dal loculo con l’esterno, previo passaggio dei gas putrefattivi nel sistema filtrante;
b) i posti che non hanno direttamente contatto con il livello esterno della tomba (ma ad es. che possono affacciarsi sul corridoio di movimentazione interno alla tomba, noto come vestibolo) possono: b1) avere un proprio condotto individuale per l’evacuazione dei gas (previa filtrazione);
b2) convogliare i diversi condotti dei gas nel loculo più elevato (il primo in cui effettuare la tumulazione areata) e da questo all’esterno tramite un condotto e previa filtrazione;
b3) avere un proprio condotto per l’evacuazione dei gas che si affaccia direttamente sul vestibolo purché il vestibolo comunichi con l’esterno con apposite finestre di dimensioni adeguate alla circolazione dell’aria atmosferica.
Nel caso di cui al punto b2) che precede, si consiglia di prevedere in fase costruttiva (se la realizzazione è ex novo) o in fase di adattamento della struttura esistente un condotto per i gas di adeguate dimensioni (ad es. di 50mm. o anche più di diametro) o meglio due condotti, situati nel piano di appoggio del feretro. A miglior chiarimento, i singoli condotti (fori) collegano i vani dei diversi loculi consentendo una aerazione in verticale tra i vari loculi fino a quello più alto e prossimo al livello di terra. È quest’ultimo che è collegato direttamente all’esterno, mediante filtro e condotto esterno. Si rammenta che il filtro deve essere cambiato ad ogni nuova tumulazione di cadavere e deve essere opportunamente dimensionato per più tumulazioni areate se queste sono plurime. Si raccomanda di utilizzare soluzioni mobili per la raccolta dei liquidi di dimensioni adeguate e tali da non coprire i condotti (fori) di aerazione.
Nel caso di cui al punto b3) che precede, le finestre del vestibolo, generalmente contrapposte per favorire la circolazione dell’aria, dovranno avere dimensioni adeguate (ad es. di sezione non inferiore a cm. 8×70 per ogni finestra).
Si noti che la capacità scheletrizzante dei loculi areati diminuisce man mano che la circolazione d’aria diventa impercettibile. Pertanto conviene effettuare più fori tra un loculo e l’altro per favorire il ricircolo di aria.
Circa gli aspetti prettamente autorizzatori, si è del parere che la competenza sia del Comune (ai sensi comma 6 dell’articolo 16 del Regolamento reg.le Lombardia 6/2004) per il singolo progetto di adattamento (o di nuova costruzione) come pure per la verifica che quanto costruito sia conforme all’autorizzato. Ma per consentire la tumulazione areata deve essere individuata l’area, i manufatti di nuova costruzione o di ristrutturazione di esistenti nel piano cimiteriale (punto 1 dei requisiti dei loculi areati di cui all’All. 2 del Regolamento reg.le Lombardia 6/2004).
In termini pianificatori è sempre competente il Comune per la redazione e approvazione del piano cimiteriale, che però abbisogna dei pareri di Asl e ARPA ai sensi dell’articolo 6 del Reg. reg. 6/2004. Si conclude con l’annotazione che se la tomba fosse solo destinata a tumulazione areata, ai fini della scheletrizzazione sarebbe ancor più conveniente ricorrere alla autorizzazione per art. 106 D.P.R. 295/90, in maniera da evitare la apposizione della lastra di chiusura ad ogni loculo, restando l’intero vano aperto e favorendo così al massimo i processi di scheletrizzazione.


Norme correlate:
Art capo22 di Decreto Presidente Repubblica n. 285 del 90

Riferimenti:

Parole chiave:
CRITERI COSTRUTTIVI_E_GESTIONALI-loculo aerato,CRITERI COSTRUTTIVI_E_GESTIONALI-movimentazione feretri,SEPOLCRO-permesso di costruzione,SEPOLCRO-sepolcro familiare,VARI-sostanze biodegradanti


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