Dopo il decesso di mia madre, il suo feretro, in attesa della sepoltura, è stato lasciato in un deposito.
Una ditta di onoranze funebri si e recata al cimitero per prelevare la bara di una persona che aveva scelto di essere cremata, ma ha sbagliato feretro prendendo al suo posto quello di mia madre (nel frattempo ho denunciato l’impresa ed è in corso un processo).
Ma di chi è la reale responsabilità di quanto successo?
Risposta:
L’incaricato del trasporto era la ditta di trasporto funebre, che ha certificato la corrispondenza della bara e del defunto.
Al crematorio si controlla solamente che sussista l’autorizzazione al trasporto funebre (del Comune di partenza) per defunto XY, che sussista il documento di verifica feretro (in genere dell’impresa funebre che fa il trasporto funebre: questo cambia da regione a regione in Italia, perché in alcune regioni è materia delegata all’impresa funebre, in altre interviene personale dell’Autorità sanitaria locale). E poi al crematorio si verifica, prima della immissione nel forno, che la targhetta identificativa apposta sul feretro (nome e cognome, data di nascita e di morte) sia corrispondente allo stesso nome XY dell’autorizzazione alla cremazione.
Sembra difficile sbagliarsi all’arrivo. Più credibile forse l’errore alla partenza (ad es. uno scambio di coperchio sulla cassa, ecc.).
Comunque, se il caso è già in Tribunale, non resta che attendere quel che dirà la Magistratura.
Norme correlate:
Art capo04 di Decreto Presidente Repubblica n. 285 del 90
Art capo15 di
Riferimenti:
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