Quesito pubblicato su ISF2008/4-g

Nel cimitero di … , soprattutto in estate, in alcuni loculi si manifestano fuoriuscite di gas, o percolamenti di liquidi cadaverici od acqua piovana proveniente da infiltrazioni (che interessano sia la parte sottostante la lastra di marmo, sia quella posteriore nel muro perimetrale del cimitero).
Di prassi, dopo aver informato il servizio Igiene Pubblica, gli operatori comunali provvedono a traslare le salme ad altra sepoltura, alla dotazione di cassoni di zinco esterni e, ove necessario, alla pulizia e bonifica dei loculi.
Si chiede chi deve farsi carico delle spese sostenute (operatori cimiteriali, marmisti, materiali utilizzati) e se si deve considerare la sanificazione di liquidi cadaverici in maniera differente da quella di infiltrazioni d’acqua piovana.


Risposta:
Il legislatore è pienamente consapevole che, nella cosiddetta tumulazione stagna, possono avvenire fatti che determinano percolazioni e cattivi odori, tanto che ha elaborato una serie di norme per contrastare questo fenomeno:
– partendo dalla cassa che è composta di 2 involucri (uno di legno e l’altro di metallo): artt. 30 e 77 D.P.R. 285/90;
– prevedendo un confezionamento particolare del feretro e cioè inserendo tra la cassa di legno e quella di zinco un materiale assorbente: art. 30 comma 2 D.P.R. 285/90;
– prevedendo l’impermeabilità ai liquidi e ai gas del loculo: art. 76 D.P.R. 285/90;
– garantendo l’inclinazione del piano di posa feretro nel loculo verso l’interno, per evitare percolazioni esterne.
È quindi l’insieme di queste misure che riducono gli effetti di una situazione che è da considerare prevedibile, soprattutto quando vi sia alternanza tra caldo e freddo, tra il loculo assolato e non, ecc.
Un cittadino acquista delle forniture, un servizio di confezionamento a regola da parte di una impresa funebre. Inoltre paga la concessione di un loculo che deve essere stato realizzato a regola d’arte, infine, paga una tumulazione con relativo tamponamento a regola d’arte.
Egli è il concessionario dell’uso di un manufatto e lo sversamento esterno (di liquidi e gas) è immediatamente a lui imputabile, salvo rivalsa di quest’ultimo su tutti i soggetti che hanno provveduto a dargli le forniture sopra menzionate.
Se il comune provvede anche al tamponamento del loculo il mio consiglio è di fornire il servizio di bonifica senza oneri per il cittadino, in quanto sarebbe agevole il ricorso all’Autorità giudiziaria per ottenere il rimborso delle spese avute, con in più quelle legali.
Difatti in base all’articolo 76, comma 3 del D.P.R. 285/90, il loculo stagno (visto che è permesso anche quello aerato), deve essere realizzato in modo da essere impermeabile ai liquidi e ai gas, con costruzione realizzata dopo la entrata in vigore del D.P.R. 803/75.
Pertanto il mancato rispetto della impermeabilità ai liquidi è imputabile a difetti costruttivi e, in ultima analisi al concedente.
Sicuramente nel caso di fuoriuscita di acqua piovana.
Nell’altro caso la mancata impermeabilità è una concausa determinante, mentre il non corretto confezionamento della bara è difficile da dimostrare.
Per ridurre i casi in oggetto si può consigliare di agire in questo modo:
1) favorire il loculo aerato, che per sua natura deve essere realizzato in maniera tale da garantire l’impermeabilità ai liquidi e ai gas tranne per l’evacuazione controllata degli stessi (veda in proposito la norma della regione Lombardia art. 16 e All. 2 al Reg. reg.le Lombardia 6/2004 e successive modifiche (reg. reg.le 1/2007), che può essere presa a riferimento per la presentazione all’ASL in Emilia Romagna;
2) per le tumulazioni in loculo stagno prevedere verifiche a campione alla partenza dei funerali della polizia mortuaria per vedere il confezionamento feretro se è rispondente all’art. 30 e 77 D.P.R. 285/90;
3) per i tumuli esistenti garantirsi dalla percolazione esterna sottoponendo al feretro una vaschetta in materiale plastico impermeabile, contenente sostanze assorbenti e biodegradanti. In questa maniera se anche vi fossero percolazioni quelle rimarrebbero confinate all’interno;
4) verifica dei tumuli che hanno perdite per acque piovane, individuandone la causa (generalmente si tratta di coperti realizzati male, come anche di giunti e crepe altrettanto da sistemare). Tolto il problema da dove arriva l’acqua infiltrata occorre provvedere all’impermeabilizzazione interna con prodotti appositi, almeno per il fondo e una fascia di circa 10 cm. nelle pareti laterali (o la vaschetta di cui sopra);
5) Il tamponamento esterno è da realizzare con lastra in cemento armato vibrato, sigillata con appositi sigillanti, oppure lastra in materiale plastico, composito di adeguata resistenza, leggera, sigillata anch’essa adeguatamente.


Norme correlate:
dpr90-285_30
dpr90-285_76
dpr90-285_77

Riferimenti:

Parole chiave:
CRITERI COSTRUTTIVI_E_GESTIONALI-impermeabitò,CRITERI COSTRUTTIVI_E_GESTIONALI-loculo aerato,CRITERI COSTRUTTIVI_E_GESTIONALI-altri,SEPOLCRO-manutenzione,SEPOLCRO-rapporto con il concessionario,VARI-caratteristiche feretro,VARI-sostanze biodegradanti,VARI


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