Quesito pubblicato su ISF2006/1-h

Il Responsabile del Servizio Cimiteriale del Comune di … (non di regione con specifica normativa) desidera sapere se la seguente procedura, utilizzata per il trattamento di salme decedute per malattia infettivo-diffusiva, è corretta o meno: a) la salma arriva dall’ospedale con il certificato del medico necroscopo che indica il decesso a causa di malattia infettivo-diffusiva; b) gli operatori comunali che devono trattare la salma, presa visione delle indicazioni mediche attestanti la malattia infettivo-diffusiva, si attengono a quanto disposto dall’art. 18 del D.P.R. 285/90 e dalla circolare Min. Sanità 24/93, paragr. 7 (per quanto concerne le onoranze funebri una disposizione comunale indica che i defunti debbano essere esposti a bara chiusa).

Risposta:
La procedura descritta è giuridicamente corretta, applicandosi l’art. 18 D.P.R. 285/90, il paragr. 7 della circ. Min. Sanità 24/93 e, per il trasporto, di quanto previsto all’art. 25. La chiusura del feretro non è obbligatoria, ma in funzione di quanto specificato dall’autorità sanitaria. Però è solo l’autorità sanitaria, in applicazione dell’art. 18 comma 2 del D.P.R. 285/90, visto che la Sua regione non è intervenuta in materia, che può cambiare quello che in linea generale è previsto dallo stesso D.P.R.. Si suggerisce che la ASL di competenza adotti le stesse precauzioni della regione Lombardia, come specificato dalla deliberazione di G.R. Lombarda 21/1/2005, n. 20278. Si aggiunge che sarebbe utile disporre di un documento per la sicurezza, in base al D.Lgs. 626/94, con i protocolli da seguire in questi casi, che sarebbe opportuno concordare con l’ASL, secondo appunto quanto diramato dalla Regione Lombardia.

Norme correlate:
Art capo04 di Decreto Presidente Repubblica n. 285 del 90

Riferimenti:
Circolare allegata

Parole chiave:
CADAVERE-infetti,VARI-causa di morte,VARI-saldatura,VARI-trattamento antiputrefattivo,VARI-autorità sanitaria


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