Domanda
Al fine di recuperare spazio per sé o per altri suoi familiari, un concessionario in un cimitero della Lombardia vorrebbe ridurre a resti i defunti genitori, ritumulandoli poi dentro la stessa tomba.
Nel caso ciò fosse possibile, una tomba in concessione perpetua può essere considerata alla stregua di una tomba di famiglia? E a livello economico come è possibile regolare la situazione?
Risposta
La grande novità in materia di concessioni cimiteriali della normativa regionale lombarda sta proprio nel concetto di sepoltura a rotazione e non ad accumulo.
Cioè come sfruttare al meglio il patrimonio cimiteriale già costruito.
In questa logica è da incentivare quanto da lei descritto e cioè la riduzione in resti e nuovo uso del manufatto.
Dal punto di vista economico, basta introdurre diritti di estumulazione e tumulazione tali da rendere utile al cittadino l’operazione e al tempo stesso garantire un afflusso di risorse all’ente locale.
Tenga presente che essendo concessioni perpetue, se non venissero usate, occorrerebbe costruire nuovi loculi e al tempo stesso pagare da parte del cittadino un importo molto maggiore di quello che ne può derivare dalla riduzione in resti e uso con nuovo feretro.