La Regione Liguria, con L.R. 10 luglio 2020, n. 15 “Disciplina in materia di attività e servizi necroscopici, funebri e cimiteriali e norme relative alla tumulazione degli animali di affezione”, pubblicata nel B.U.R. n. 6 del 15 luglio 2020, Parte I ed in vigore dal 30 luglio 2020. è intervenuta in maniera organica per ridisegnare la materia funeraria nel proprio territorio.
Già però La complessità del testo porta a ritenere che l’applicazione di questa nuova legge dovrà essere accompagnata da una consistente serie di chiarimenti, anche perché – nonostante quanto previsto nelle disposizioni transitorie (art. 53, comma 6: “Per tutto quanto non espressamente previsto o non diversamente disposto dalla presente legge e dai provvedimenti da essa derivanti, continuano ad applicarsi in materia funeraria le disposizioni di cui al d.p.r. 285/1990 e successive modificazioni e integrazioni.”), in molti casi non è agevole di- stinguere il vecchio dal nuovo, quando anche termini contenuti nella normativa preesistente assumono un significato diverso alla luce della nuova disciplina regionale.
Si rimanda però alla lettura del testo, presente tra l’altro anche nell’Area Norme del sito www.funerali.org, perché il lettore possa concretamente farsi una idea delle idee della Regione.
Il Governo non ha impugnato questo provvedimento regionale, riteniamo anche alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale in materia.
In compenso più operatori e addetti comunali si domandano come possa continuare questa fioritura di norme regionali, multicolori e variegate, rendendo sempre più complicata l’attività quotidiana. Una quindicina d’anni fa si seguivano precise norme statali, vi erano controlli severi alla partenza dei feretri e anche all’arrivo in cimitero. Operatori privati e pubblici avevano conoscenza della normativa e le necessità interpretative, pur sussistendo, non erano come oggi. E non si dica che è sempre colpa della burocrazia, perché questa volta le responsabilità sono altrove!