Il 9 giugno 2020 è stato diffuso il terzo Rapporto prodotto congiuntamente dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) e dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Esso presenta un’analisi della mortalità totale e dei soggetti positivi al Covid-19 deceduti nel mese di maggio 2020 e un aggiornamento delle analisi relative al periodo gennaio-aprile 2020, già oggetto del secondo Rapporto.
I dati di mortalità totale analizzati si riferiscono ai primi cinque mesi del 2020 e riguardano 7.357
comuni (93,1% dei 7.904 complessivi, per una copertura del 95% della popolazione residente in
Italia). La base dati è il risultato di un’integrazione, effettuata dall’Istat, dei decessi di fonte anagrafica (ANPR e comuni) con i dati sui deceduti risultanti all’Anagrafe tributaria.
Di seguito un estratto della SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI:
Il numero di casi Covid-19 segnalati in Italia ammonta a 232.639 fino al 31 maggio 2020,
raggiunge il massimo nel mese di marzo, con 113.351, e diminuisce progressivamente nei mesi
successivi; nel mese di maggio sono 22.893.Si conferma la diffusione geografica eterogenea dell’epidemia di Covid-19 che ha portato a
raggruppare le province italiane in tre classi (“bassa”, “media” e “alta” diffusione) sulla base della
distribuzione dei tassi standardizzati di incidenza cumulata4 al 31 maggio 2020.Dal 20 febbraio al 31 maggio 2020 la Sorveglianza Nazionale integrata ha registrato 32.981
decessi in persone positive al Covid-19; di queste, 15.133 (46%) sono decedute entro il 31 marzo
2020, 13.777 (42%) nel mese di aprile e 4.014 (12%) nel mese di maggio. Il continuo aggiornamento
dei dati da parte delle Regioni ha permesso di recuperare, rispetto al Rapporto precedente, ulteriori
406 decessi (28.967 rispetto ai 28.561) avvenuti nel mese di marzo e aprile ma comunicati
successivamente alla data di aggiornamento del secondo Rapporto (25 maggio 2020).Come per la distribuzione dei casi si conferma l’eterogeneità nella diffusione geografica
dell’epidemia, anche rispetto ai decessi. La maggioranza dei decessi Covid-19 si registra nelle
Province definite a diffusione “alta” (80%), il 14% nelle aree a diffusione “media” e il 6% in quelle a diffusione “bassa”.Contemporaneamente alla diminuzione dei casi e dei decessi Covid-19 si riduce la mortalità per il complesso delle cause. Nel mese di maggio si esaurisce il drammatico “eccesso di mortalità” dei mesi di marzo e aprile 2020, grazie alle misure di prevenzione non farmacologiche messe in atto. A livello medio nazionale, i decessi totali del mese di maggio risultano lievemente inferiori alla media dello stesso mese del periodo 2015-2019 (47.100 nel 2020, -2,2%), a fronte di un incremento del 49,4% di marzo 2020 (82.260 deceduti) e del 36,6% di aprile (67.135).
Solo nell’area ad alta diffusione dell’epidemia persiste ancora nel mese di maggio un lieve eccesso di mortalità (3,9%), concentrato nelle regioni più colpite. Il primato spetta alla Lombardia, in cui si osserva anche nel mese di maggio l’eccesso di decessi più marcato (8,6%), sebbene sia considerevolmente inferiore all’incremento del 190% riscontrato nella stessa regione nel mese di marzo e al 112% del mese di aprile. Segue il Trentino Alto-Adige, con un eccesso di decessi nel mese di maggio del 7,1%, comunque più basso rispetto al 69% di marzo e al 71% di aprile.
Nella maggior parte delle province, anche in quelle ad alta diffusione, i decessi del mese di
maggio sono inferiori rispetto alla media 2015-2019. Questo accade anche a Bergamo, provincia
simbolo degli effetti drammatici dell’epidemia, a fronte di incrementi dell’ordine del 574% a marzo e del 126% ad aprile.L’eccesso di mortalità più accentuato nel mese di maggio 2020 si osserva nella provincia di
Lecco (20,2%), comunque interessata da una importante diminuzione della mortalità rispetto agli
incrementi di marzo (185%) e di aprile (129%).Nelle classi di province a media e bassa diffusione dell’epidemia l’ammontare dei decessi del
mese di maggio 2020 è generalmente inferiore a quello della media del periodo 2015-2019. Tuttavia,
in alcune province persiste un eccesso di mortalità: è il caso di Varese e Vicenza (11% circa),
Venezia (9%) e Foggia (6%) tra quelle a media diffusione e, ad esempio, di Barletta-Andria-Trani
(6%) tra quelle a bassa.