Con la sentenza n. 98 del 27 maggio 2020, la Corte Costituzionale ha bocciato la legge n.18 del 16 aprile 2019 emanata dalla Regione Toscana. La Suprema Corte è intervenuta sul principio di concorrenza negli appalti pubblici e laddove la regione Toscana ha inteso privilegiare e avvantaggiare le imprese del territorio nella partecipazione agli affidamenti pubblici.
La Corte nella citata sentenza ha evidenziato che le disposizioni del codice dei contratti pubblici regolanti le procedure di gara sono riconducibili alla materia della tutela della concorrenza e le Regioni, anche ad autonomia speciale, non possono dettare una disciplina da esse difforme.
Tali considerazioni si applicano quindi anche alle disposizioni relative alla disciplina dei contratti sotto soglia senza che rilevi la distinzione tra procedura aperta o negoziata.
La sentenza opera su ogni tipo di affidamento o appalto e quindi anche per garantire il servizio di raccolta salme sulla pubblica via, che è servizio pubblico che il comune è tenuto a garantire. Vengono quindi ad essere messe in discussione (essendo contrastanti col principio dettato dalla Suprema Corte) tutte quelle norme regionali che consentono la rotazione tra imprese funebri del territorio per la grazia del servizio.