“I cartelli di pompe funebri smantellati dai carabinieri di Bologna rappresentano una goccia nel mare, perché il fenomeno del racket del caro-estinto è ancora diffusissimo negli ospedali italiani”. Lo denuncia il Codacons, che lancia l’allarme sui rapporti illegali tra infermieri, personale delle camere mortuarie ed imprese funebri.
“Il business dei funerali raggiunge in Italia quota 3,5 miliardi di euro annui e vede attive nel nostro paese più di 5 mila imprese funebri – spiega il Codacons -.
Un giro d’affari che fa gola a soggetti senza scrupoli, avvoltoi pronti a pagare profumatamente infermieri e medici per avere in tempo reale i nominativi dei deceduti, così da avvicinare i parenti del defunto e sfruttare la loro situazione di sofferenza e confusione, offrendo servizi funebri a tariffe maggiorate rispetto ai prezzi di mercato. In base ai calcoli del Codacons, i funerali con tangente incorporata costano mediamente il 30% in più rispetto ai costi medi dei servizi funebri”.
Il Codacons chiede di estendere i controlli in tutti gli ospedali siciliani al fine di stroncare le collusioni tra pompe funebri, infermieri e camere mortuarie, e invita i parenti dei defunti a non accettare mai l’offerta di agenzie che si presentano e offrono servizi senza essere state esplicitamente chiamate. Anche in queste situazioni drammatiche occorre avere il sangue freddo di dire un ‘no’ deciso.