Un decreto del governo greco ha permesso di costruire ad Atene il primo crematorio del Paese. In previsione la costruzione di altri due crematori, a Salonicco e Patrasso.
In Grecia è rilevante il problema della capienza dei cimiteri nei quali, al momento, è normale che un corpo venga riesumato dopo tre anni dalla sepoltura e trasferito in un ossario, per liberare spazio e permettere altre sepolture.
Alla cremazione è però fortemente contraria la Chiesa Greco Ortodossa, che si è recentemente fatta sentire con una dichiarazione dell’Archimandrita Serafeim Dimitriou, di cui riportiamo le questioni salienti:
"La cremazione contraddice la tradizione della nostra Chiesa, che inizia dalla tomba di Cristo. Da quando è stato sepolto, nessun cristiano può fare nient’altro. Non è stata la Chiesa a porre ostacoli alla costruzione di un crematorio, ma l’incapacità dello Stato di trovare un modo per raccogliere la stessa quantità di denaro da cremazioni e sepolture".
In Grecia la cremazione dei cadaveri è stata vietata fino al 2006, ma successivamente non era stato mai costruito un crematorio.
Questo ha determinato il fatto che chiunque avesse voluto far cremare il corpo di un parente deceduto, avrebbe dovuto rivolgersi all’estero, solitamente nella vicina Bulgaria con spese che diventano ingenti, visto l’onere di trasporto da un Paese all’altro.