L’assessore regionale alla sanità della Toscana Stefania Saccardi ha recentemente risposto all’interrogazione della consigliera Serena Spinelli (gruppo Misto/Art.1-Mdp) “Disposizioni su accertamento, prelievo, gestione dei dispositivi espiantati e smaltimento non comporteranno spese per i cittadini”, precisando che l’onere non sarà in capo ai cittadini.
Il problema riguarda principalmente le salme avviate alla cremazione La rimozione dei pacemaker sui defunti sarà presto regolata con disposizioni uniche.
L’azienda sanitaria Toscana Nord Ovest, che ha sollevato il problema con lettera del direttore dei presidi di Pontedera e Volterra – nella missiva si specificava che a far data dal 1 luglio 2019 il personale ospedaliero non avrebbe più provveduto alla rimozione dei dispositivi sui defunti e che sarebbero state le imprese funebri a doversene fare carico – sta infatti predisponendo un apposito regolamento con disposizioni precise che “non comporteranno spesa a carico dei cittadini”.
L’assessore alla Sanità ha poi precisato: “Trattandosi di intervento sanitario volto a tutelare interessi di salute pubblica e sicurezza sul lavoro l’azienda sta lavorando a linee di indirizzo su: accertamento della realtà della morte mediante elettrocardiogramma, prelievo del pacemaker da parte del medico necroscopo, gestione dei dispositivi espiantati come rifiuti solidi pericolosi a rischio infettivo e avvio allo smaltimento mediante termo-distruzione”.
Il regolamento su cui sta lavorando l’azienda sanitaria, servirà a “gestire correttamente e in sicurezza le richieste di prelievo dei dispositivi sulle salme di chi è deceduto in ospedale o nel territorio”, spiega ancora l’assessore.
Quanto detto da Saccardi soddisfa la consigliera Spinelli.
La rimozione, scrive nell’interrogazione, “deve continuare ad essere eseguita da personale medico”