[Fun.News 3501] Residenza e mortalità di persone straniere in Italia

La presenza di stranieri residenti in Italia ha subito un forte rallentamento non tanto per le politiche di contrasto all’immigrazione, quanto per gli effetti della stagnazione economica e della ridotta necessità di manodopera aggiuntiva (in particolare nel settore delle costruzioni, in profonda crisi).
Nel 2012, ultimo anno di dati successivi al censimento, gli stranieri residenti in Italia, come media del valore tra il 1 gennaio e il 31 dicembre, erano 4.219.901, con una mortalità residente propria di 5.554 unità (pari ad un tasso grezzo di mortalità del 1,32 per mille (contro un valore di circa 8 volte superiore per l’intera popolazione italiana, che come si sa ha una struttura molto più anziana degli immigrati).
Dopo 7 anni, nel 2018, la popolazione straniera in Italia è aumentata del 23%, arrivando al valor medio di 5.199.971,5, con una mortalità cresciuta a valori annui di 7.690, pari al 1,48 per mille (dei residenti stranieri) e con un aumento rispetto a sette anni prima del 38%.
Ciò è perfettamente logico, perché al crescere dell’anzianità media degli stranieri viventi in Italia si ha anche il parallelo aumento della probabilità di morte.
Gli effetti però sulla struttura cimiteriale italiana sono ancora molto bassi, sia per la tendenza per alcune culture ed etnie al rientro della salma in patria, sia per la bassissima incidenza dei morti stranieri sul totale dei morti italiani (poco più dell’1%).

 

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