[Fun.News 3497] Le previsioni di mortalità per l’Italia 2019 si dovrebbero discostare di poco da quelle a consuntivo 2018

Il 25 luglio 2019 l’ISTAT ha diffuso i dati sulla mortalità dei primi 3 mesi dell’anno.
Non ci stanchiamo di ripetere che il ritardo di diffusione di tali dati da parte dell’ISTAT rispetto ad altri Paesi europei (come Francia e Spagna, ad es.) incide sulla capacità di studio dei fenomeni di mortalità italiani sia da parte di studiosi, che da parte di imprese che operano nel settore funerario (ad es. gestori di cimiteri e crematori, imprese funebri, costruttori di bare lignee e di zinco, venditori di beni e prodotti per il settore funerario).
Nei primi 3 mesi dell’anno rispetto ad una mortalità attesa di 175.875 (cosiddetta baseline), calcolata su 630.000 decessi anni e rimensilizzata attraverso opportuni coefficienti basati sullo storico di mortalità, si è registrata una mortalità complessiva di 186.048 unità, dove ha inciso in particolare l’andamento durante questi mesi invernali della influenza (fonte Euro.Act srl).
In assenza di dati ISTAT dei mesi successivi, per avere una proxy dell’andamento di mortalità, si può analizzare il bollettino settimanale del sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera del Ministero della salute (che diffonde solo grafici con andamento settimanale).
Da questi grafici possiamo notare che si è avuto un calo di mortalità rispetto all’attesa nei mesi di aprile e maggio 2019, per poi – complice la stagione particolarmente calda – un aumento sensibile nel mese di giugno e inizio luglio, e infine un calo – altrettanto sensibile – in agosto.
Come noto a periodi di alta mortalità fanno seguito periodi immediati di bassa.
Cosicché, con tutte le riserve del caso, legate soprattutto a come evolverà nel periodo autunnale e invernale l’influenza, si può già fin d’ora stimare che la mortalità annua del 2019 sarà analoga a quella del 2018.

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