il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente – SNPA, organo di coordinamento tra le ARPA, ha approvato le “Linee guida sull’applicazione della disciplina per l’utilizzo delle terre e rocce da scavo” con la Delibera 9 maggio 2019, n. 54.
Le linee guida sono state inviate ora al Ministero dell’ambiente e al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.
Il testo non ha valore normativo, ma può costituire un punto di riferimento interpretativo del DPR 120/17 nella gestione delle terre e rocce da scavo provenienti dall’attività di costruzione.
Si rammenta che la gestione delle terre e rocce da scavo rientra nel campo di applicazione della parte IV del d.lgs. n. 152/2006.
In relazione alle condizioni che si verificano le terre e rocce possono essere soggette a diverso regime giuridico:
– escluse dalla disciplina dei rifiuti se ricorrono le condizioni previste dall’art. 185 d.lgs. 152/2006.
In particolare, sono esclusi dalla disciplina dei rifiuti:
“b) il terreno (in situ), inclusi il suolo contaminato non scavato e gli edifici collegati permanentemente al terreno, fermo restando quanto previsto dagli articoli 239 e seguenti relativamente alla bonifica di siti contaminati;
c) il suolo non contaminato e altro materiale allo stato naturale escavato nel corso di attività di costruzione, ove sia certo che esso verrà riutilizzato a fini di costruzione allo stato naturale e nello stesso sito in cui è stato escavato”.