I vincoli di rispetto cimiteriale vanno troppo larghi per i piccoli comuni veneti, che con poco territorio a disposizione nell’abitato vorrebbero una modifica della legislazione sule zone di rispetto cimiteriale, per consentire – laddove ce ne siano le condizioni – una riduzione dei vincoli, oggi ordinariamente di 200 metri.
A prendersi carico delle lamentele delle Amministrazioni locali delle convalli Astico-Posina è l’Unione Montana, che ha promosso un’azione di sensibilizzazione, da un lato rivolta a Erika Stefani, ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, dall’altro all’associazione nazionale Piccoli Comuni d’Italia.
«Nelle lettere inviate – spiega il vicepresidente della Montana, Bruno Scalzeri – ho fatto presente le pesanti difficoltà che la normativa adottata crea ai piccoli paesi di montagna come i nostri, dove le aree realmente edificabili sono davvero poche, e dove ogni frazione spesso ha un proprio cimitero. Tenersi lontano 200 metri significa vanificare qualsiasi possibilità edificatoria».
Per uscire da tale impasse, occorrerebbe, quindi, correggere la legge.
«Per risolvere il problema – afferma Scalzeri – è indispensabile un intervento legislativo statale di modifica dell’art. 338 TU LLSS, per porre rimedio ad un vincolo ancorato ad una normativa di regime e di ispirazione napoleonica, non più utile ai nostri tempi»