Il 15 dicembre 2017 si è svolto nella sede di Utilitalia, a Roma, un incontro principalmente indirizzato agli associati di SEFIT, di aggiornamento della situazione normativa a seguito della ricognizione sulle partecipate pubbliche e, in particolare si è discusso sulla natura delle imprese funebri pubbliche.
Presenti un rappresentante del MEF, il Responsabile per i servizi pubblici locali dell’ANCI, la responsabile dell’fficio giuridico di Utilitalia, il Coordinatore del Tavolo Tecnico Norme di SEFIT.
Mentre è chiara la natura di servizio di interesse generale per la gestione di cimiteri e crematori, la questione che ha fatto maggiormente discutere gli intervenuti è la natura del servizio offerto dalle imprese funebri pubbliche e, in particolare laddove la norma prevede che debbano essere dismesse le partecipazioni non strettamente necessarie al perseguimento delle finalità istituzionali degli Enti pubblici.
Al termine del dibattito è emerso che è l’Ente Locale a decidere se sussistano ancora le motivazioni che già qualche anno or sono, in fase di deliberazione ricognitiva sulla natura dei servizi pubblici locali, facevano propendere per il mantenimento già allora del servizio pubblico.
E, inoltre, che è rilevante comprendere se gli aspetti del mercato funebre locale, ai fini della moralizzazione e calmiere dello stesso, siano tali da rendere necessario il permanere o la introduzione di imprese a partecipazione pubblica come fornitrici di servizi di interesse generale per la collettività amministrata dall’Ente Locale.
E, quindi in ultima analisi, è sempre l’Ente Locale a dover effettuare questa valutazione, anche se poi la dovrà adeguatamente motivare nei confronti dei soggetti che a vario titolo presiedono alla verifica del rispetto della norma di razionalizzazione.
L’interessante appuntamento romano aveva visto discutere poche ore prima i rappresentanti della Regione Friuli Venezia Giulia con alcuni dei presenti sul processo di formazione delle normative regionali in ambito funebre e cimiteriale.
In particolare la parte di norme friulane che è stata maggiormente contestata è quella in cui rimanda al livello comunale la decisione di consentire o meno la realizzazione di cimiteri privati di urne, disattendendo così il dettato del Codice civile e le norme del TU delle Leggi sanitarie.
Nel pomeriggio la Vice Presidente dell’ASCE e il Coordinatore del TT Valorizzazione cimiteriale hanno illustrato il recente accordo tra ASCE e SEFIT Utilitalia.
Le presentazioni rese disponibili dai relatori sono presenti al link: www.sefit.eu/sefit/sefitdieci