[Fun.News 3183] TAR Veneto rimette a Corte Giustizia Europea valutazione di norme che incidono su possibilità di cimiteri privati di urne

Il Tar Venezia, con l’ordinanza 31 maggio 2017, n. 543, ha rimesso alla Corte di giustizia dell’Unione europea la compatibilità alle norme Ue del Regolamento del servizi cimiteriali del Comune di Padova nella parte in cui dispone che «non è in nessun caso consentito all’affidatario demandare a terzi la conservazione dell’urna cineraria».
Per il TAR Veneto  deve essere rimessa alla Corte di giustizia dell’Unione europea la valutazione se gli articoli 49 e 56 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea debbano essere interpretati nel senso che ostano all’applicazione delle seguenti disposizioni dell’articolo 52 del Regolamento dei servizi cimiteriali del Comune di Padova:
«Non è in nessun caso consentito all’affidatario demandare a terzi la conservazione dell’urna cineraria. Tale divieto vale anche in caso di espressa volontà manifestata in vita dal defunto (comma terzo).
È fatto obbligo di conservare l’urna esclusivamente presso l’abitazione dell’affidatario (comma quarto).
In nessun caso la conservazione di urne cinerarie può avere finalità lucrative e pertanto non sono ammesse attività economiche che abbiano ad oggetto, anche non esclusivo, la conservazione di urne cinerarie a qualsiasi titolo e per qualsiasi durata temporale. Tale divieto vale anche in caso di espressa volontà manifestata in vita dal defunto (comma decimo)
».

Con questa chiamata in causa della Corte di giustizia europea è in gioco la possibilità che vengano realizzati o meno spazi cimiteriali commerciali per urne cinerarie da parte di privati, che per l’Italia violino il principio di demanialità del cimitero.
Il testo della ordinanza è presente, a disposizione degli abbonati Premium, nell’Area Sentenze del sito www.funerali.org

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