I consiglieri M5S della Regione Toscana hanno assunto l’iniziativa di chiedere formalmente al Consiglio regionale una moratoria sulla installazione di nuovi crematori nel territorio regionale finché non sia approvato il piano regionale di coordinamento dei crematori.
Secondo l’M5S "Il Piano di Indirizzo Territoriale della Regione aveva già chiarito che i nove forni crematori regionali sono sufficienti per esigenze della Toscana. Eppure in alcuni Comuni si avanzano proposte per nuovi impianti. Una richiesta irricevibile sul piano tecnico, visto anche che la Regione non ha ancora elaborato il nuovo Piano Regionale di coordinamento dei crematori. Una scelta consapevole, legata a doppio filo all’approvazione in Senato del DDL 1611 che prevede proprio il superamento della dimensione comunale per la gestione di questo servizio. Quindi se da un lato la domanda pare già soddisfatta dall’impiantistica attuale, dall’altro a breve arriverà anche la legittimazione normativa su questo assetto toscano”.
Questi i contenuti della mozione a prima firma Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S.
“Consapevoli di questo e consci del fatto che le cremazioni in Toscana sono ferme al 10,7%, risultato di molto al di sotto della media nazionale (16,3%), abbiamo chiesto e ottenuto un dibattito in aula su una proposta di buon senso legata al governo della questione: una moratoria sui nuovi impianti di cremazione almeno fino all’approvazione del Piano regionale di coordinamento che ancora latita."
Il testo della mozione è visionabile al LINK
In realtà mentre questa richiesta è una richiesta di accelerazione per la emanazione da parte della Regione del Piano di coordinamento regionale dei crematori, che non è esattamente quello che viene citato nella dichiarazione dei M5S. Ovvero il PIT, anche se di indirizzo generale, non può sostituire il piano specializzato per l’insdiamento dei crematori stabilito dalla L. 130/2001.
Infatti per la dislocazione dei crematori occorre una deliberazione del Consiglio regionale che deve tener conto sia della vicinanza degli impianti alla domanda dei cittadini, sia della coerenza ambientale che economica delle scelte.