Il bollettino settimanale FluNews di informazione sull’impatto stagionale delle sindromi influenzali sulla popolazione italiana si è arricchito da metà marzo 2017 con una nuova sezione dedicata al SISMG, il sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera. Uno strumento molto utile anche al settore funerario.
Il Sismg, curato dal Dipartimento di Epidemiologia Ssr Lazio – Asl Roma 1, è basato sui dati di mortalità, per tutte le cause, dalle anagrafi comunali incluse nel “Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute” e permette di valutare la variazione della mortalità settimanale per 19 città incluse nella sorveglianza nazionale.
Si tratta di un notevole strumento a servizio sia delle gestioni cimiteriali e dei crematori, sia pure dell’imprenditoria funebre, ma di grande interesse anche per i produttori di beni del settore funebre (in particolare le bare)
Vediamo ora sinteticamente quel che è successo nel periodo invernale e di inizio primavera:
La mortalità è stata superiore all’atteso a partire da fine dicembre 2016, con un picco di eccesso durante la seconda settimana del 2017 seguito da un graduale calo, per poi rientrare nei valori stagionali a partire dalla 7a settimana dell’anno.
Durante la diciassettesima settimana del 2017 la mortalità è stata in linea con il dato atteso, con una media giornaliera di 189 decessi rispetto a 186 attesi.
Guardando gli indicatori sintetici:
per le 19 città che sono il panel di riferimento, lamortalità che si può attendere è dell’ordine dei 200 decessi/giorno, in periodo invernale ordinario (senza infleunza a pieno ritmo …).
Quest’anno, nel periodo di cuspide (fine dicembre 2016, prima parte gennaio 2017) si è arrivati a 300 decessi/giorno e durante la stetimana più intensa a 329 casi/giorno (circa 100 oltre le attese di quel periodo).
Per chi volesse valutare l’andamento della mortalità giornaliera attesa e quella reale del panel19, si può consultare la seguente pagina www.epicentro.iss.it/problemi/influenza/FluNews.asp e cliccare poi sulla linhuetta MORTALITA’