Sotto la presidenza del tedesco Mr. Lichtner si è svolta a Bruxelles, il 16 e 17 marzo 2017, la seconda riunione del comitato di esperti incaricato di aggiornare gli standards europei in materia funeraria (noti come EN 15017).
Gli esperti provenienti dai vari Paesi europei (per l’Italia erano presenti Bosi, Tabossi, Fogli) si sono confrontati per giungere ad una scrittura condivisa delle nuove regole, trovando soluzioni su cui si è raggiunta l’unanimità dei presenti.
E’ stato condiviso un accordo di principio anche sulla materia più spinosa e cioé il livello minimo di formazione dell’impresario funebre europeo, che presenta fortissime differenze tra Paesi in cui si ha una formazione quasi di livello di mini laurea universitaria, e Paesi con poche decine di ore.
Quasi tutti i presenti hanno dichiarato una formazione minimale pari o superiore a 100 ore.
Una delle nazioni dove ancora è richiesta una formazione contenuta per fare impresa funebre è l’Italia, che è riuscita a ottenere in sede europea una sorta di scivolo di entrata (valido per tutti) con un minimo di 50 ore di formazione teorica e fino ad ulteriori 50 ore di formazione pratica da svolgere anche nell’impresa.
Valori (per la teoria) non molto superiori a quelli già presenti in diverse norme regionali italiane sull’attività funebre.
La messa a punto dei programmi di formazione sarà oggetto di un’altra specifica riunione di un sottogruppo di lavoro, che dovrà fornire le proprie risultanze entro la fine di maggio 2017.
Poi un altro gruppo di lavoro rileggerà l’intero testo dello standard europeo per le limature e il drafting finale.
Dopo è prevista una ulteriore riunione del Comitato di revisione delle norme, a metà settembre 2017 a Dusseldorf, in cui approvare il testo.
Seguiranno poi le procedure previste per l’approvazione di ogni standard europeo, con il coinvolgimento dei vari Enti nazionali e si prevede che la pubblicazione dell’aggiornamento dello standard sarà alla fine del 2018.