[Fun.News 3139] Intesa EELL e Governo su modifiche al TU sulle società a partecipazione pubblica

La Conferenza Unificata svoltasi a Roma il 16 marzo 2017 ha consentito di trovare una intesa su questo tormentato provvedimento riguardante il testo unico in materia di società a partecipazione pubblica.
La Conferenza delle Regioni. l’Anci e l’Upi hanno consegnato al Governo un documento congiunto contenente alcuni emendamenti, che il Governo ha fatto proprio.
Le novità sono di interesse e si rimanda alla lettura del documento che è scaricabile al seguente link: INTESA TU partecipate pubbliche.
L’iter prosegue e il testo del nuovo decreto si presume sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale prima dell’estate.

“Con l’Intesa di oggi si consente alle società che gestiscono servizi di interesse economico generale quali trasporto pubblico, acqua, gas, rifiuti, di concorrere nel mercato dei servizi pubblici locali purché abbiano un bilancio in attivo. Si consente dunque alle società partecipate dai Comuni di non svendere il proprio patrimonio e di lavorare per quelle aggregazioni industriali necessarie al miglioramento dei servizi al cittadini in termini di efficienza, efficacia ed economicità”. Così il sindaco di Chieti e vicepresidente Anci con delega al Personale, Umberto Di Primio, al termine della Conferenza Unificata che ha trovato l’accordo sul decreto legislativo della Legge Madia sulla riorganizzazione delle società a partecipazione pubblica degli enti locali. “Parliamo di società – ha detto Di Primio – che gestiscono trasporti, energia, gas, acqua e rifiuti. Se ci viene chiesto di “mantenere” società che per fatturato, organizzazione e controlli siano in grado di affrontare il mercato, è giusto che queste società possano poi concorrere nello stesso senza limitazioni e con il know how acquisito in anni di gestione di servizi fondamentali nei Comuni”.
Altro punto chiesto e ottenuto dall’Anci è quello dell’abbassamento della soglia di fatturato necessario per il mantenimento delle società. “L’intesa che si è trovata – ha riferito il vicepresidente Anci – prevede una prima fase che possiamo definire transitoria fino al 2020, in cui la soglia della media triennale di fatturato sarà pari a 500mila euro Solo successivamente, scatterà la soglia del milione di euro e ciò consentirà da un lato, nell’immediato, a molti piccoli Comuni di non dismettere società che in aree svantaggiate del Paese, pur avendo un fatturato basso, erogano servizi essenziali, dall’altro di procedere nel prossimo triennio ad aggregazioni societarie in grado di offrire servizi più competitivi".
Di Primio ha riferito infine che l’Anci ha presentato unulteriore richiesta al governo per limitare il controllo ispettivo della Ragioneria generale dello Stato alle sole società controllate e non a tutte le partecipate pubbliche. "Il Governo  – ha concluso Di Primio –ha messo a verbale che il controllo riguarderà solo l’applicazione del decreto nelle nuove società e non tutto lo spettro di controlli, ben più ampio, previsto dall’articolo 6 del Dl 95/2012 richiamato dal testo unico sulle partecipate”.

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