[Fun.News 3132] M5S: è sempre più nel suo DNA la contrarietà alla tradizionale cremazione

Si moltiplicano le iniziative di M5S contrarie alla installazione di impianti di cremazione. L’ultima in ordine di tempo è quella in regione Toscana.
Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio, ha dichiarato:
“La giunta PD non ha ancora ultimato la bozza di Piano regionale di coordinamento dei forni crematori. In mancanza di questo documento si dovrebbe fermare qualsiasi ipotesi di nuovi impianti, visto anche l’impatto sanitario che questi producono sulla popolazione che vi risiede intorno”.
“Abbiamo portato la questione in Regione nel marzo scorso trovando la bocciatura del PD alle nostre proposte innovative su pratiche più salutari e sostenibili quali resomazione e criomazione. In attesa del piano regionale auspichiamo che si possa aprire quanto prima un dibattito serio sul tema, preliminare a qualsiasi nuova soluzione ipotizzata a Carrara e Prato” conclude Giannarelli.
Anche in regione Veneto il M5S è stato lo sponsor della sospensiva delle autorizzazioni per nuovi impianti di cremazione, provvedimento inserito nella finanziaria 2017 della regione Veneto, pubblicato il 30/12/2017.
Lo stesso dicasi in Lazio:
Silvana Denicolò, consigliera del M5S Lazio, ha dichiarato nei giorni scorsi:
“Il Presidente della Regione Lazio ha risposto, attraverso la Direzione regionale “Salute e Politiche Sociali”, a due nostre interrogazioni depositate ad aprile e novembre dello scorso anno che, partendo dall’ipotesi di realizzazione di impianti di cremazione in vari comuni dei Castelli Romani, Colli Prenestini e aree limitrofe, chiedevano conto dell’assenza di un Piano regionale di coordinamento per la realizzazione di crematori da parte dei comuni.
La Direzione regionale scrive che la Giunta avrebbe pronta una proposta di legge “in materia funeraria e di polizia mortuaria” sin da dicembre 2015, ma che questa è “in attesa di essere esaminata dal Consiglio Regionale”, e che quindi il piano regionale non può essere adottato.
La risposta traccia un chiaro quadro del modus operandi della Giunta in questi anni, che da una parte fa ricadere le responsabilità dei propri fallimenti sul Consiglio Regionale del Lazio, come se la maggioranza non fosse composta dai compagni di partito del Presidente, e dall’altra continua ad essere inadempiente rispetto alla Legge del 2001, che chiedeva alle regioni di predisporre piani regionali di coordinamento entro sei mesi. Rimaniamo in attesa dell’ importante pronunciamento dell’Assessorato all’Ambiente in merito alla proliferazione di crematori in un territorio ristretto e in gran parte tutelato come parco regionale.”
E, onestamente, se la risposta della Regione fosse questa è errata, poiché le Regioni italiane sono tenute a predisporre un piano dei crematori già da fine 2001.
La campagna del M5S sui crematori consiste anche nel sostegno esplicito del M5S ad ogni petizione ed iniziativa di comitati popolari delle zone di presunto insediamento di nuovi impianti di cremazione in questo o quel Comune, lamentando riflessi estremamente negativi per la salute per questi insediamenti.

Una posizione, quella del M5S, che spesso di fonda su fake news e non su studi tecnici acclarati e validati dalla comunità scientifica.
Si sente sempre più la necessità di un autorevole intervento statale che dissipi ogni dubbio e produca una normativa di riferimento che, se seguita, eviti l’attuale contratietà di principio.

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