La Utilitalia SEFIT qualche giorno or sono ha spedito ai gestori di crematori italiani, con propria circolare p.n. 632/2017/AG del 18 gennaio 2017, una comunicazione con l’usuale richiesta di inoltro di dati statistici, questa volta per il 2016.
La comunicazione consta di 3 parti:
1) la prima riguarda le cremazioni svolte in ciascun impianto, distinte tra cadaveri, resti mortali
2) la seconda i parametri qualitativi e tariffari utilizzati (come ad es. i tempi medi di attesa per effettuare una cremazione dal decesso, le tariffe applicate, i servizi offerti, ecc.)
3) l’ultima parte consiste in un utilissimo elenco di tutti i crematori operativi in Italia, con indirizzo, telefono e dove disponibile mai o fax.
Di norma i dati vengono trasmessi alla Utilitalia SEFIT entro il mese di marzo dell’anno successivo a quello per il quale si chiedono i dati.
Poi si ha un periodo di raccolta dei dati dai gestori ritardatari e infine vengono elaborate le tabelle con numeri e percentuali di cremazione distinte per ciascun impianto, raccolte anche a livello regionale.
I dati elaborati da Utilitalia Sefit, in mancanza di raccolta svolta da parte dell’ISTAT, sono diventati di riferimento sia per organismi nazionali (come l’ISPRA, per il calcolo delle emissioni in atmosfera) che internazionali, come lCF – International Cremation of Federation – o l’EFFS – European Federation of Funeral Services.
La SEFIT informa i gestori che per un qualche motivo non avessero ricevuto il modulo di rilevamento statistico a chiederlo alla mail segreteria@sefit.eu