Riportiamo, per opportuna notizia, vista anche la notorietà che nell’ambiente funerario hanno sia la AFC di Torino spa, che la So.crem Torino, la seguente agenzia AGI, del 16/12/2016:
“Falso in bilancio, turbativa d’asta, peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Sono le ipotesi di reato avanzate dalla Procura di Torino nei confronti di amministratori e dirigenti di societa’ connesse alla gestione dei servizi cimiteriali di Torino, quali Afc e Socrem.
I carabinieri hanno notificato una serie di avvisi di garanzia e perquisito i locali delle due societa’, oltre ad acquisire documentazione presso il comune di Torino.
L’indagine era partita nel 2014, dopo la denuncia per truffa aggravata presentata dall’allora presidente e amministratore delegato della societa’ partecipata Afc, per una vicenda relativa a presunti rimborsi illeciti per le trasferte.
Da successive investigazioni e’ emerso che il bilancio dell’Afc non sarebbe stato redatto correttamente, secondo i principi previsti dalla legge per le societa’ di capitale, producendo negli anni 2013, 2014 e 2015 una distribuzione di utili in realta’ inesistenti.
Gli inquirenti avrebbero, inoltre, scoperto un’illecita distribuzione di incentivi stipendiali, relativi alla progettazione di lavori pubblici mai autorizzati e al rimborso di trasferte mai avvenute.
Sono state, infine, accertate alcune irregolarita’ nello svolgimento di una gara per la cremazione, aggiudicata di recente alla societa’ no profit Socrem di Torino.”
In una nota l’AFC di Torino “nell’esprimere massima fiducia nelle Autorità competenti, dichiara la piena disponibilità a collaborare con gli inquirenti affinché sia fatta chiarezza.”
“Massima collaborazione e disponibilità da parte degli uffici”, ha dichiarato l’assessore con delega ai servizi cimiteriali Marco Giusta. “Confidiamo nell’operato della magistratura perché sia fatta definitivamente chiarezza sull’intera vicenda che riguarda interamente le passate gestioni in modo tale da costruire una road map di revisione della società AFC e del suo rapporto con il comune di Torino”.
«I miei assistiti hanno piena fiducia sul fatto che l’inchiesta non potrà far altro che accertare la loro estraneità alle accuse», dice il legale di alcuni indagati. E chiarisce, circa il peculato: «Tutto documentato con trasparenza»
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