Il Consiglio dei Ministri del 10 agosto 2016 ha dato il via libera definitivo (in seconda lettura) della riforma delle partecipate pubbliche.
Il provvedimento è arrivato al traguardo dell’adozione definitiva senza modifiche di sostanza ai parametri scritti per dividere le società pubbliche che possono continuare a operare, da quelle destinate invece a chiusura, privatizzazione o aggregazione. E’ prevista la chiusura, vendita o aggregazione di circa 5000 società.
Non sono consentite le società prive di dipendenti o quelle che hanno un numero di dipendenti inferiore a quello degli amministratori, quelle che nella media dell’ultimo triennio hanno registrato un fatturato sotto il milione di euro, quelle inattive che non hanno emesso fatture nell’ultimo anno, quelle che svolgono all’interno dello stesso comune o area vasta doppioni di attività, quelle che negli ultimi cinque anni hanno fatto registrare quattro esercizi in perdita e quelle che svolgono attività non strettamente necessarie ai bisogni della collettività. Saranno consentite solo le partecipate pubbliche che svolgono le seguenti attività:
servizi pubblici, opere pubbliche sulla base di un accordo di programma, servizi pubblici o opere pubbliche in partenariato pubblico/privato, servizi strumentali, servizi di committenza, valorizzazione del patrimonio immobiliare dell’amministrazione.
In caso di crisi aziendali si applicano regole privatistiche mentre gli amministratori risponderanno al giudice civile e alla Corte dei conti per danno erariale.
Vi sono 2 ricognizioni straordinarie da svolgere entro sei mesi dalla entrata in vigore (entro febbraio 2017):
– sulla possibilità di mantenere le partecipazioni in essere
– sul personale in eccedenza
Dal piano di riorganizzazione c’è un anno per procedere a fusioni, cessioni o liquidazioni di società a partecipazione pubblica secondo il piano di razionalizzazione.
Il testo della norma è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 settembre 2016 ed è nominato “DECRETO LEGISLATIVO 19 agosto 2016, n. 175 Testo unico in materia di societa’ a partecipazione pubblica.
Il Dlgs reca misure che interessano anche le società di gestione dei servizi funebri e cimiteriali.
Entrerà in vigore il 23 settembre 2016.
Scatta quindi il countdown e entro il 22 marzo 2017 ogni amministrazione pubblica dovrà mettere a punto il piano di revisione straordinaria delle partecipazioni.
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