Giovedì 21 luglio 2016 la Camera ha approvato il decreto sugli Enti locali (su cui era stata posta la questione di fiducia), che va ora in Senato per la seconda lettura. Nella conversione in legge sono state introdotte diverse modifiche.
Il decreto contiene sia norme che valgono per tutti i comuni, come le norme sul Fondo di solidarietà comunale, sia misure per singoli comuni o Regioni. Tra le misure che hanno avuto il via libera nelle ultime ore in commissione Bilancio c’è anche quella che riapre la rateizzazione per i debitori verso Equitalia.
“La questione legata al personale nei Comuni ha da tempo raggiunto un livello insostenibile. Auspichiamo che vengano accolte le richieste dell’ANCI e si proceda ad un riassetto organico delle regole, al fine di ripristinare il regime ordinario delle assunzioni, perfezionando, al contempo, il processo di riallocazione del personale in esubero di Città metropolitane e Province”.
Così il sindaco di Chieti e delegato ANCI al Personale, Umberto Di Primio, in merito alle richieste ANCI consegnate al parlamento sul decreto Enti locali. “I Comuni – ricorda Di Primio – patiscono sostanziale divieto di procedere ad assunzioni a qualsiasi titolo e questo crea non poche difficoltà alla macchina organizzativa degli enti. Il divieto tocca sia piccoli che grandi Comuni con un impatto devastante. Chiediamo quindi più equità fra gli enti, per questo nella proposta presentata al Parlamento c’è la richiesta di prendere a riferimento i valori medi tra dipendenti e popolazione, così come definiti dal ministero dell’Interno per gli enti in dissesto, procedura questa che non comporta oneri aggiuntivi per lo Stato”.
Il delegato ANCI ribadisce poi la necessità di una “urgente revisione del blocco del turnover, fissato dalla legge di Stabilità al 25%. Tutti i Comuni – rimarca – soffrono perché sono sotto organico e da tempo lamentiamo come il nostro personale sia il più vecchio di tutti i comparti della Pa. Non si può chiedere efficienza senza un ricambio che sia anche generazionale”.