Veniamo a conoscenza e pubblichiamo il seguente comunicato stampa, che testimonia, ancora un avolta, l’azione della Guardia di finanza nei confronti di imprese operanti nel setttore funebre.
La Guardia di Finanza di Ancona ha recentemente concluso una importante operazione, denominata “Last Travel”, che ha portato alla luce una ingente evasione fiscale nel settore delle onoranze funebri, con la denuncia alla locale Procura della Repubblica di un intero nucleo familiare anconetano per frode ed evasione fiscale per circa 3 milioni di euro di redditi non dichiarati e 30 mila euro di IVA non versata all’Erario.
L’operazione è stata articolata in due fasi: nella prima è stata curata la raccolta di dati e documenti su tutti i decessi avvenuti in Ancona, Camerano, Numana, Sirolo e Falconara a partire dall’anno 2010: analizzando i registri mortuari, è stato realizzato un archivio in cui sono stati catalogati vari elementi utili ai fini delle indagini fiscali.
É stato così possibile ricostruire con particolare precisione quanti sono stati i decessi e quante le imprese che si sono occupate dei relativi servizi.
Nella seconda fase sono state eseguite due verifiche fiscali nei confronti di altrettante imprese del settore, gestite da un unico nucleo familiare anconetano.
Dall’analisi della documentazione acquisita, è stato possibile ricostruire i reali importi incassati dalle società per ogni funerale, a fronte di quelli, di minore ammontare, fatturati ai clienti, come confermato in atti da circa 200 familiari di persone defunte. In tale contesto, è stato altresì accertato il reato di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti relative all’acquisto di materiale per l’allestimento delle cerimonie.
All’esito del complesso lavoro, le fiamme gialle hanno così acclarato che le due imprese hanno complessivamente evaso circa 3 milioni di euro su circa 1.500 cerimonie ed allestimenti funebri organizzati.
In particolare, per 50 funerali le società non hanno emesso alcun documento fiscale e, nella quasi totalità dei rimanenti casi esaminati, hanno operato una sistematica sottofatturazione, pari ad oltre il 50% delle somme percepite.
In pratica, a fronte di incassi medi di circa 4.500 euro per ogni funerale, le società verificate emettevano fatture pari a circa 1.800 euro, importo di poco superiore a quello di riferimento per la detrazione dalle tasse delle spese funebri, pari a quasi 1.600 euro.