Sullo scandalo del crematorio di Mirteto a Massa, si sono scritti fiumi di parole. A distanza di anni si sta mettendo la parola fine a questa triste vicenda.
Arriva in Cassazione il processo, dopo quasi un anno dalla sentenza della Corte di Appello.
Difatti il 22 giugno 2016, in seduta pubblica davanti alla sesta sezione della Suprema Corte si definirà il verdetto definitivo sulla vicenda.
A impugnare la sentenza di secondo grado sono stati otto imputati.
In secondo grado a R.A. sono stati inflitti sei anni e due mesi, mentre per i suoi operai tre anni ad A.D. e P.D.A., tre anni e sette mesi a M.G. , quattro anni e due mesi per M.G..
Condanna di un anno e sei mesi per l’imprenditore E.P..
Per l’ex funzionario dei servizi cimiteriali del Comune di Massa, R.F. la pena era stata di due anni e tre mesi.
In primo grado il dipendente pubblico era stato condannato a 8 mesi per falso (reato confermato anche in appello a Genova). Ora la Cassazione dovrà valutare se prevale la tesi del collegio di Massa oppure quella di Genova.
Il Comune di Massa si costituirà parte civile in Cassazione, come avvenuto nei precedenti gradi di giudizio, per ottenere risarcimento dai danni che gli imputati hanno (avrebbero) provocato all’ente.
Ma nello stesso tempo, il Comune è anche responsabile civile in relazione alla posizione di R.F., suo dipendente imputato.