[Fun.News 3011] La riforma del terzo settore è legge

Con 239 voti favorevoli dei gruppi di maggioranza e 78 voti contrari (M5S, Forza Italia e SI-SEL), la Camera dei Deputati ha approvato qialche giorno fa, in terza lettura e in maniera definitiva, la legge delega al Governo per la “Riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale”.
E’ una legge, che sarà pubblicata a breve in Gazzetta Ufficiale, che può avere un enorme riflesso sul settore funebre e cimiteriale, poiché in alcune regioni del Paese sono prsenti servizi del volontariato sia per la raccolta salem incidentate, sia per fornire funerali ai soci. Ma anche associazioni senza scopo di lucro operanti nella cremazione e nelal fornitura di nicchie cinerarie e ancora Enti, senza scopo di lucro, che costruiscono e cedono in uso loculi in varie regioni italiane.
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Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore sottolinea come si tratti di «un risultato positivo e molto importante per le migliaia di organizzazioni, associazioni, imprese e cooperative che costituiscono il terzo settore perché ne definisce anzitutto natura, ambiti di azione, finalità e confini, consegnandoci una definizione giuridica chiara e unitaria, finora assente. Il testo licenziato è più equilibrato di quello proposto ad inizio percorso, nel quale prevaleva un forte sbilanciamento a favore degli aspetti economici, e a svantaggio della vera essenza del terzo settore: luogo e spazio di aggregazione e partecipazione per milioni di cittadini attivi e bacino di solidarietà, civismo e coesione».

Edoardo Patriarca parlamentare Pd e presidente del Centro Nazionale per il Volontariato, ha spiegato l’importanza di «una legge delega che valorizza e finalmente riconosce il valore strategico che assume oggi il terzo settore nella vita del paese: nel sociale, nello sport, nel culturale, ambientale e non da ultimo anche economico. Il testo che oggi andiamo ad approvare ha il valore di una vera e propria riforma costituzionale. Un vero processo di pubblicizzazione, l’allargamento dello spazio pubblico ai tanti soggetti che sul territorio agiscono per la solidarietà, per il bene comune svolgendo opere di utilità sociale e di cittadinanza attiva. Una nuova cornice fiscale, una nuova alleanza con le istituzioni, trasparenza, uso corretto delle risorse, l’esperienza rilanciata del servizio civile per più di 100.000 giovani”. E poi ancora nuove imprese sociali non contrapposte, semmai giustapposte ad altre forme imprese, che in tal modo arricchiranno il tessuto produttivo del paese rendendolo più efficiente e più socialmente responsabile. Abbiamo dato risposta a richieste che sono state disattese per decenni. Per noi è un giorno di festa».

«La riforma del terzo settore è un’altra sfida vinta. Un percorso ad ostacoli durato circa due anni e fatto di dialogo, audizioni, coinvolgimento, integrazioni, ma che credo raccolga le istanze che in questi anni le associazioni, le cooperative, le imprese sociali, gli enti e i giovani ci hanno trasmesso», ha dichiarato Luigi Bobba, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e un pò l’artefice dell’approcazione in così breve tempo della legge.

Ora inizia il percorso di stesura dei decreti attuativi che daranno corpo e sostanza al testo di legge: l’auspicio è che il Governo tenga conto – come già avvenuto durante l’iter parlamentare – del contributo fattivo delle associazioni del volontariato e, aggiungiamo sommessamente, pure di quei settori economici che confinano con quelli del volontariato, che trarranno nuova linfa da questa legge. In sostanza il volontariato va benissimo, purché non uccida economicamente le realtà economiche confinanti.

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