[Fun.News 2984] Occhi aperti anche su quel che succede, in qualche cimitero.

Non sarà quello sotto riportato l’ultimo episodio della serie, ma riteniamo che cominci ad essere da seguire con attenzione oltre la situazione di caccia al morto sulla base di informazioni provenienti da strutture sanitarie e con l’attiva partecipazione di operatori funebri, pure ciò che avviene  in alcuni cimiteri, in particolare del Centro e Sud Italia, talvolta pure in Celle di Confraternite, laddove la carenza di posti costruiti crea un vero e proprio mercato delle sepolture recuperabili con mezzi "non ortodossi" o, meglio, del tutto illeciti.
In pratica operai del gestore cimiteriale o dipendenti infedeli del comune, in cambio di soldi, truffano lo stesso comune o cittadini, talvolta inconsapevoli degli illeciti che si vanno a compiere per disporre della sepoltura offerta.
E’ quindi il caso che nei piani anti corruzione delle Amministrazioni comunali si abbia una particolare attenzione anche a questa tipologia di situazioni.

L’esempio che segue, è una delle più recenti mascalzonate praticate da un ex custode cimiteriale, scoperte a posteriori.
IL FATTO
Nel cimitero monumentale del Comune di Francavilla di Sicilia (Messina), militari della Guardia di Finanza hanno denunciato complessivamente 17 persone, tra cui l’ex custode del cimitero, finito ai domiciliari.
Le indagini, durate diversi mesi, hanno permesso di appurare che il precedente custode del cimitero, sfruttando la sua posizione e con l’aiuto di altri indagati, dietro il pagamento di compensi tra i 3.500 e i 5mila euro, aveva simulato la compravendita di spazi destinati ai defunti, approfittando anche della buona fede degli aventi diritto, facendo loro firmare alcuni documenti che consentivano di disporre dei luoghi di sepoltura a favore degli eredi di altri defunti.
In altre circostanze il dipendente comunale, ora ai domiciliari, si e’ fatto promotore dell’ampliamento di loculi gia’ esistenti, in totale assenza delle autorizzazioni, previste anche per le aree sottoposte a vincoli architettonici.
In un caso aveva spostato un defunto dal cimitero monumentale a quello di piu’ recente costruzione per avere piu’ spazio a disposizione. In un altro caso e’ stata resa disponibile per la nuova sepoltura la tomba occupata dal precedente defunto, i cui resti sono stati riposti in una semplice busta di plastica lasciata all’interno della tomba, poi fatta occupare da un altro soggetto. Analoga sorte per le spoglie di altre persone, le cui generalita’ sono state cancellate dalle originarie stele marmoree.
Per coprire questi comportamenti illeciti, il precedente custode ha, secondo quanto appurato, falsificato i registri cimiteriali e i verbali di estumulazione e tumulazione.
Tra gli indagati ci sono funzionari comunali, un medico dell’Asp di Messina, operai edili, parenti di alcuni defunti.
I reati contestati ai vari soggetti indagati sono: corruzione ed istigazione alla corruzione, abuso d’ufficio, violazione di sepolcro, vilipendio e sottrazione di cadavere, ricettazione, falso ideologico nonche’ esecuzione di lavori su area sottoposta a vincolo architettonico in difetto di autorizzazioni.

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