Si svolgerà nella cornice della Fiera biennale TANEXPO, a Bologna, il 1 aprile 2016, una riunione della Commissione Funeraria SEFIT Utilitalia che, tra gli altri temi, valuterà pure gli effetti dei recenti schemi di decreti legislativi approvati dal Governo per regolare le società partecipate pubbliche e i servizi pubblici locali.
Si tratta del futuro di migliaia di società pubbliche, quelle che vengono definite ancora col vecchio termine di municipalizzate.
E’ pur vero che gli schemi devono ancora compiere il percorso parlamentare previsto dalal legge Madia, come pure ricevere i pareri della Conferenza Stato Regioni e del Consiglio di Stato, pe rpoi tornare in Consiglio dei Ministri per essere varati nella versione definitiva, ma il percorso è tracciato e le regole non si discosteranno di molto da quelle già note.
Per complicare ulteriormenete la situazione delle municipalizzate operanti nel settore funebre e cimiteriale, vi sono poi altri due provvedimenti che possono avere forti impatti: il primo è la riforma del Codice degli appalti (che contiene anche novità per le concessioni di servizio e gi affidamenti in house) e l’iter della legge di settore (AS1611 Disciplina delle attività funerarie), che sta proseguendo il proprio cammino nella commissione referente (XII) al Senato.
Difficile quindi ipotizzare il futuro del settore funerario pubblico, alle prese con una forte razionalizzazione di sistema che rischia di vedere ridotto il numero di operatori (ricordate lo slogan renziano da 8000 a 1000 municipalizzate), ma allo stesso tempo con la necessità di profondi cambiamenti di mentalità.
Meno operatori e più grossi, operanti su bacini di maggiori dimensioni. Questa sembra la sorte delle imprese pubbliche sia del settore funebre che cimiteriale.
Se Atene piange, Sparta non ride.
Allo stesso tempo si annuncia una analoga riorganizzazione dell’intero comparto funebre (soprattutto privato) che, se passasse la riforma di settore (sia nella versione del Sen. Vaccari, sia in quella della On.le Gasparini), dovrebbe fare i conti con una analoga restrizione di operatori, concentrati in imprese funebri strutturate e con consorzi di servizi per ottimizzare i costi di produzione.
E’ una cura dimagrante che colpirà l’intero comparto funerario e che potrebbe riservare interessantissime occasioni per le imprese che saranno capaci di interpretare al meglio il cambiamento.
L’appuntamento bolognese della Sefit, riservato ai soli associati, discuterà proprio di questo.