E’ on line il TG.fun del 3 marzo 2016, trasmesso da www.funerali.org. Questa puntata riguarda il diritto di sepoltura nelle concessioni a Enti morali e simili. Per chi volesse vedere i TG.fun precedenti basta cliccare su TG.fun
Anche nelle concessioni ad enti morali (congreghe, confraternite…) forse, si trascura come il diritto di sepolcro consti di due componenti fondamentali, quella reale, attinente al manufatto, e quella personale, inerente al diritto di essere accolti nel sepolcro che è legato all’appartenenza alla famiglia oppure all’ente morale.
Inoltre, il concetto di “riserva” importa che la persona la quale si trovi in una data posizione giuridica abbia un titolo, ma anche che cio’ debba escludersi per quanti non si trovino nella condizione giuridica che fa sorgere il titolo di accettazione.
Il primo può, a certe condizioni, rilevare nei rapporti tra comune e confraternita, mentre i rapporti di questa ultima con chi vi appartenga attengono ad un legame di ordine “associativo”, cioè di appartenenza alla confraternita (ente, formalmente).
Sotto questo profilo, la confraternita può accogliere al proprio interno la persona che intenda ad essa aderire, secondo il proprio ordinamento e, avvenuta questa “adesione” sorge il titolo ad essere accolto (al momento debito …) in termini di tumulazione nel sepolcro in concessione all’ente (confraternita), facoltà, oltretutto, non produce un titolo “assoluto”, essendovi pur sempre quanto meno un vincolo, cioè che il sepolcro in concessione alla confraternita abbia la disponibilità di posti per accogliere il “nuovo” feretro.
Merita di essere ricordato, altresì, l’art. 823, comma 1 Cod. Civile Non a caso, molte sentenze, espressamente, considerano l’indipendenza dello jus sepulchri, quale diritto personale.
Il diritto di superficie (o, meglio, il riferimento analogico a questo) sussiste per quanto riguarda il rapporto di concessione, cioè il rapporto giuridico intercorrente tra comune e confraternita. La relazione tra confraternita e confratelli (o, consorelle) è un rapporto associativo cui il comune è, abbastanza estraneo, una volta che abbia verificato l’appartenenza, in vita, del defunto alla confraternita stessa.
