[Fun.News 2929] Padova: risultati eclatanti da indagine Ispettorato lavoro su imprese funebri

La Direzione Territoriale del Lavoro di Padova ha reso nota un’indagine su 10 società di onoranze funebri del Padovano da cui è emerso che solo 4 operatori su 30 sono a tempo indeterminato, poco più di quanti invece (3 unità nella prima fase delle indagini) sono risultati a nero o irregolari.
E se 8 operatori sono risultati soci o titolari delle attività, per tutti gli altri vige la regola del contratto a chiamata, della somministrazione o del subappalto dei servizi.

Se i dati forniti dalla Direzione Territoriale del Lavoro padovana fossero un campione statistico del settore potrebbe capitare di riconoscere il portatore del feretro o l’autista del carro funebre come commesso di un negozio o addetto al confezionamento dei pacchetti natalizi.
«Rispetto al passato è venuta meno la struttura tradizionale dei servizi di onoranze funebri – spiega Rosanna Giaretta, direttore della Direzione Territoriale del Lavoro di Padova –. Osserviamo come in questo settore si vada verso una progressiva esternalizzazione dell’intero servizio o delle singole fasi grazie ad un aumento significativo nell’utilizzo di contratti atipici tra cui, in primis, i contratti a chiamata e in somministrazione. In molti casi presi in esame abbiamo visto anche fenomeni di appalto o subappalto di specifiche attività».
E’ oggettivamente complicato fare vigilanza in questo specifico settore sia come ispettori di vigilanza che come carabinieri del Nucleo Ispezione del Lavoro (Nil) il cui compito è di verificare in loco l’effettiva posizione lavorativa degli operatori coinvolti.
E’ un’attività resa ancora più delicata dalla specifica mansione di chi, per professione, accompagna un feretro nel suo ultimo viaggio.
Ore di appostamento, osservazione e verifica dei dati, scegliendo di interpellare gli operatori solo a rito concluso.
«Tutta l’attività di intelligence e gli appostamenti, a partire da quelli realizzati presso le camere mortuarie degli ospedali coinvolti nella nostra complessa indagine – spiega Rosanna Giaretta – si sono svolti nel massimo rispetto dei riti funebri. In nessun caso si sono verificate interruzioni del servizio e gli accertamenti sono stati effettuati sempre al di fuori delle aree cimiteriali».
E se già da quasi cinque anni la Regione si è dotata di norme specifiche per regolamentare i servizi di onoranze, la mancanza di controlli sembrano avere dato la stura ad un fenomeno di irregolarità ora sotto la lente delle autorità preposte.

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