Solo il 30% dei Comuni con meno di 5 mila abitanti ha associato le funzioni fondamentali, benché esista una legge apposita diretta ad assicurare il coordinamento della finanza pubblica ed il contenimento delle spese.
Rammentiamo che le norme prevedono la "gestione associata delle funzioni e dei servizi comunali" alla luce del decreto legislativo 78/2010 e delle successive leggi mirate ad incentivare, anche finanziariamente, le operazioni di unione e fusione tra Comuni.
E tra le funzioni fondamentali vi sono anche i servizi necroscopici e cimiteriali.
I magistrati contabili hanno rilevato che nel 2014, su un universo di 8.059 comuni a livello nazionale, le unioni risultano essere state 444 (relative a 1.735 comuni con meno di 5.000 abitanti e 535 con più di 5.000 abitanti) e le fusioni 24 (relative a 57 comuni).
Rispetto al 2013 gli incrementi più significativi del numero di unioni si sono verificati in Piemonte (con l’istituzione di 12 nuovi enti), Lombardia (6 nuovi enti), Veneto ed Emilia Romagna (11 nuovi enti) e in Abruzzo (1 nuovo ente).
Le regioni con la maggiore concentrazione di unioni di comuni sono il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna, la Sardegna e la Sicilia.
Per quanto riguarda le fusioni, nel 2014 sono stati istituiti 24 nuovi comuni dalla fusione di 57 enti.
Da gennaio 2015 sono stati istituiti 6 nuovi comuni mediante la fusione amministrativa di 16 comuni mentre nel corso del 2015 altri 11 realtà hanno già approvato, tramite referendum consultivo, la loro fusione per dar vita a 5 nuovi comuni nel 2016.
A decorrere dal 1° gennaio 2016 è prevista l’istituzione di 20 nuovi comuni italiani mediante la fusione amministrativa di 57 comuni.
Il testo della Audizione svolta l’1 dicembre 2015 dalla Corte dei Conti in Commissione Affari Costituzionali della Camera può essere consultato al seguente link : AUDIZIONE CORTE CONTI
Ed ecco le reazioni dell’ANCI:
“Accogliamo con favore il parziale recepimento delle nostre richieste nella legge di stabilità in materia di gestioni associate delle funzioni e dei servizi comunali”. Lo dichiara Dimitri Tasso, Sindaco di Montiglio Monferrato e Coordinatore nazionale ANCI Gestioni Associate e Unioni. “La proposta ANCI di revisione dell’impianto normativo vigente- segnala – è chiara ed organica, prevedendo la gestione associata delle funzioni fondamentali dei Comuni, tramite Unione o convenzione, incentivata e razionalizzata ma anche semplificata. Questa è la strada se si vogliono realizzare con efficacia ed efficienza quei processi di miglioramento dei servizi erogati ai cittadini, nel disegno organico di riordino complessivo della governance locale tracciato dalla ‘Delrio’. Bene quindi la stabilizzazione degli incentivi approvata in questi giorni nel corso dell’iter del ddl stabilità, che renderà più certi e programmabili le risorse per chi realizza processi associativi, ma adesso – evidenzia Dimitri Tasso – è urgente la sospensione dei termini previsti dal D.L. 78/2010 per l’esercizio associato delle funzioni dei piccoli Comuni, ad oggi fissati al 31 dicembre 2015”. “Vogliamo superare le criticità proprio per tracciare un percorso normativo semplificato che sblocchi e faciliti tutti i Comuni nel costruire processi di gestione associata virtuosi, con crescenti vantaggi per i cittadini e le imprese locali. Ad oggi, a cinque anni dalla sua entrata in vigore, l’impianto normativo vigente non consente oggettivamente di realizzare razionalmente questi percorsi, in considerazione delle criticità riscontrate sui territori, non consentendo di realizzare processi produttivi di riduzione certa della spesa come riscontrato dalla stessa Corte dei Conti nell’audizione tenutasi il 1 dicembre 2015 presso la I Commissione della Camera dei Deputati’’. ‘’La proposta ANCI – ricorda Tasso – riguarda, in sintesi, la previsione di ambiti adeguati ed omogenei individuati dagli Amministratori locali per l’esercizio delle funzioni fondamentali, individuazione che viene affidata, partendo dal ‘basso’ ovvero dai territori interessati, alle Assemblee dei Sindaci delle ex-Province ed ai Consigli delle Città metropolitane. Si supererebbero così i vincoli burocratici basati, ad esempio, sulla dimensione demografica che non hanno prodotto fino ad oggi i risultati previsti. Su queste proposte – conclude – ANCI sta chiedendo risposte legislative urgenti già nell’iter della legge di Stabilità in questi giorni all’esame della Camera”.