Il Consiglio di Stato con ordinanza n. 4793 del 20 ottobre 2015, ha rimesso alla Corte di Giustizia Europea due questioni pregiudiziali relative ai presupposti del requisito della «prevalente attività» degli affidamenti in house, specificatamente:
a) «se, nel computare l’attività prevalente svolta dall’ente controllato, debba farsi anche riferimento all’attività imposta da un’amministrazione pubblica non socia a favore di enti pubblici non soci».
b) «se, nel computare l’attività prevalente svolta dall’ente controllato, debba farsi anche riferimento agli affidamenti nei confronti degli enti pubblici soci prima che divenisse effettivo il requisito del cd. controllo analogo». Il Collegio ha rilevato che il diritto nazionale non contiene una norma che disciplini i requisiti del rapporto in house.
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