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Il Comune di ...... gradirebbe conoscere se per le cappelle perpetue, erette agli inizi del '900, il diritto di ingresso alle salme resta fissato dal Regolamento comunale di polizia mortuaria in vigore al momento della costruzione delle cappelle o da quello approvato successivamente ed attualmente in vigore.
[1995] | per | Quesito pubblicato su ISF1995/1-1 | TAG: CONCESSIONE DI SEPOLTURA, Quesiti, SEPOLCRO
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Il Comune di ...... gradirebbe conoscere se esiste qualche disposizione legislativa che consenta al Comune - dotato di forno crematorio - se ciò viene richiesto espressamente, di far pagare al privato invece di richiedere il rimborso al Comune di residenza. Tra l'altro, spesso viene richiesta allo scrivente Comune la cremazione di salme decedute in Comuni limitrofi, ma residenti in un altro Comune vicino, pure dotato di forno crematorio, che si rifiuta di pagare il corrispettivo di L. 500.000 richiesto dalle vigenti disposizioni di legge.
[1995] | per | Quesito pubblicato su ISF1995/1-a | TAG: Cremazione, Quesiti
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La U.S.L. ......nel cui ambito è ricompreso lo scrivente Comune di ........, prima di rilasciare l'attestato medico escludente la morte dovuta a reato di cui all'art. 79.4 del DPR 285/90 pretende l'esibizione della dichiarazione di volontà del defunto ad essere cremato o della dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà sottoscritta dagli aventi titolo. Qualora gli atti suindicati non venissero esibiti, viene negato il rilascio dell'attestazione medica. Un' altra U.S.L. rilascia addirittura un attestato con cui esprime parere favorevole alla cremazione. Si chiede se tali procedure siano regolamentari, non essendo stabilite dal DPR 285/90 o se invece siano fissate da regolamenti sanitari.
[1995] | per | Quesito pubblicato su ISF1995/1-b | TAG: Cremazione, CREMAZIONE-autorizzazione alla cremazione, Quesiti
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In merito al disposto dell'art. 97. della Circolare Ministero della Sanità n. 24 del 24 giugno 1993 esplicativa di alcuni articoli del Regolamento di polizia mortuaria approvato con DPR 285/90 sarebbe opportuno accertare se per "personale delegato dalla unità sanitaria del luogo di partenza" debba intendersi quello del luogo dove è avvenuto il decesso ovvero, nel caso in cui la salma debba essere trasportata in altro comune, debba intendersi quello del luogo dove la salma stessa si trova. Infatti, se deve intendersi che alla verifica del feretro ed alla identificazione del cadavere, è preposto il personale delegato dall'unità sanitaria del luogo dove è avvenuto il decesso, si potrebbe verificare l'inconveniente che una salma debba essere nuovamente riportata in quel comune prima di essere trasferita nel comune dove la stessa dovrà essere sepolta. Un esempio pratico può chiarire meglio l'importanza di tale necessaria precisazione. Nel caso di decesso nel comune "A", che dista dal comune capoluogo "B" 48 km., quando è richiesto dall'autorità giudiziaria il trasporto all'obitorio dell'ospedale del comune "B" per l'accertamento della causa di morte in concomitanza con la richiesta, da parte dei familiari, di traslare la salma nel cimitero del comune "C", che dista solo 5 km. dal capoluogo, parrebbe veramente ingiustificato e fuori dal comune buon senso riportare la salma al comune "A" per la verifica del feretro e per l'identificazione del cadavere. Anche perchè la suddetta circolare n. 24 prevede che l'ottemperanza di tali formalità (compresa quella dell'identificazione del cadavere) debba essere certificata dal personale a ciò delegato dall'unità sanitaria del luogo di partenza del trasporto: dove il termine "partenza" sembra proprio voler indicare il luogo dove la salma si trova. Non solo, ma la regione Lombardia, nella sua nota del 27 ottobre 1993 - Applicazione della circolare n. 24/93 del Ministero della Sanità) - verifica feretri, ultimo paragrafo, sollecita una razionale suddivisione dei compiti tra le diverse autorità pubbliche. Si cita testualmente: "Fatta salva la competenza del Servizio Igiene Pubblica, Ambientale, Tutela della Salute nei Luoghi di Lavoro in materia di polizia mortuaria ivi compresa la sorveglianza di carattere generale sul trasporto funebre di cui all'art. 16 del DPR 285/90, nonchè gli specifici compiti in tale ambito in cadaveri portatori di radioattività (art. 8) di prodotti abortivi e feti (art. 7) di salme dirette all'estero (art. 29) si ritiene pertanto che i restanti atti di verifica della regolarità dei feretri non richiedano di norma alcuna certificazione nè che debbano essere necessariamente effettuati da personale dipendente dell'USSL è ciò anche in relazione ad una pur razionale suddivisione dei compiti e ad un corretto impiego di risorse tra le diverse Amministrazioni Pubbliche coinvolte nell'attività di Polizia Mortuaria." Diversamente, nel caso esemplificato, per percorrere una distanza di 5 km., quella che intercorre tra il comune "B" ed il comune "C", si deve far percorrere al cadavere una distanza di 53 km. (in cassa aperta) con tutti i disagi che tale trasferimento finisce con l'arrecare ai familiari, i quali necessariamente dovranno recarsi nel comune "A" per procedere all'identificazione del cadavere. Invece sarebbe sicuramente più pratico, meno oneroso e più comprensibile, inviare il personale del comune dove giace la salma, cioè del comune da dove "parte" il trasporto, che nel nostro caso sarebbe quello del comune "B".
[1995] | per | Quesito pubblicato su ISF1995/1-d | TAG: Cadavere, Quesiti, TRASPORTO FUNEBRE
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Il Comune di ....... premettendo che: nel territorio comunale il servizio di trasporto delle salme è esercitato con diritto di privativa a mezzo appalto; la ditta appaltatrice è nata dal consorzio di tre imprese di onoranze funebri con sede nel Comune (dette tre imprese hanno consorziato solo le autofunebri, continuando individualmente l'attività di onoranze funebri e disbrigo delle relative pratiche); all'interno del territorio comunale, pertanto, i servizi funebri possono venire effettuati solo dalla ditta appaltatrice, mentre i trasporti da o per fuori comune possono essere svolti da terzi con unico mezzo (altrimenti si potrebbe assistere a sconvenienti scarichi da autofunebri sul confine fra Comune e Comune); chiede: 1) se sia lecito da parte delle tre imprese consorziate avvalersi delle autofunebri della ditta appaltatrice considerato che dal Capitolato speciale d'oneri per l'appalto del servizio di che trattasi, per quanto riguarda le autofunebri, si evince che l'appaltatore deve presentare all'Amministrazione Comunale cinque autofunebri e trasmettere all'ufficio competente le relative fotografie e che inoltre le autovetture non devono portare alcuna scritta indicativa della ditta appaltatrice, all'infuori di una targa da collocarsi su una portiera anteriore, con la seguente dicitura: "Comune di ...... - Servizio trasporti funebri - Appaltatore: Impresa ...." (si precisa, a questo proposito, che sono state consorziate otto auofunebri); 2) nel caso di servizio da o per fuori Comune con sosta in chiesa, se sia lecito da parte delle tre imprese consorziate avanzare la richiesta di intervento parziale dell'autofunebre della ditta appaltatrice, per poi iniziare o concludere il servizio in qualità di ditta terza; in caso di risposta affermativa se la ditta terza possa intervenire presso la chiesa, sita in territorio comunale, o invece solo al confine e comunque in ogni caso non utilizzando la stessa autofunebre della ditta appaltatrice. Si richiama a questo proposito l'art. 6 della Circolare n. 24/93 del Ministero della Sanità: "Ai fini dell'applicazione del diritto fisso di cui all'art. 19/3 del D.P.R. n. 285/90 vale il criterio che il trasporto funebre, dalla partenza all'arrivo, si esegue col medesimo carro laddove non vi sia sosta fino al luogo di sepoltura o quando la sosta sia limitata al solo svolgimento dei riti religiosi o civili".
[1994] | per | Quesito pubblicato su ISF1994/4-a | TAG: GESTIONE, Quesiti, TRASPORTO FUNEBRE
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L' U.S.L. di ..... chiede se, alla luce della vigente circolare del 24.6.93 n. 24, sia possibile non effettuare il trattamento antiputrefattivo in caso di applicazione della valvola, che, a suo parere, ha proprio la funzione di fissare o neutralizzare i gas e se sia sufficiente l'uso del "salvazinco".
[1994] | per | Quesito pubblicato su ISF1994/4-b | TAG: AFbara, Quesiti, RESTI MORTALI
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Il Comune di ...... , posto che secondo l'art. 7/3 del DPR 285/90 i genitori possono richiedere la sepoltura del prodotto di concepimento di presunta età inferiore alle 20 settimane, chiede se la dizione "sepoltura" sia da riferirsi a "inumazione" o "tumulazione" se il feto non raggiunge le 28 settimane necessarie per essere definito nato morto.
[1994] | per | Quesito pubblicato su ISF1994/4-c | TAG: Cadavere, Quesiti, TRASPORTO FUNEBRE
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Nel 1930 sono stati dati in concessione n. 5 loculi nel locale cimitero di ....., ma alla data odierna non si trova agli atti alcun documento relativo a tale concessione. L'erede della concessione, avendo costruito presso lo stesso cimitero una cappella di famiglia, ha traslato le salme ed i resti tumulati in tali loculi nella suddetta cappella, intendendo mantenere la concessione dei manufatti. Secondo quanto previsto dall'art. 10 del vigente regolamento comunale del 1975 "il trasferimento di salme da sepolture a pagamento ad una diversa sistemazione costituisce rinuncia e dà luogo alla corresponsione al concessionario da parte del Comune di un indennizzo". E' legittima l'applicazione di tale articolo per il caso in questione considerando che i loculi sono stati dati in concessione prima dell'entrata in vigore del vigente DPR 285/90 e del regolamento comunale?
[1994] | per | Quesito pubblicato su ISF1994/3-b | TAG: CONCESSIONE DI SEPOLTURA, Quesiti
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E' lecito autorizzare l'utilizzo di casse in cui nello zinco, all'altezza del capo è stata inserita una finestrella in materiale plastico trasparente (il cosiddetto "oblò") e, nel legno, ad altezza corrispondente, è stato apposto un pannello svitabile, nel caso di trasporti destinati all'estero o comunque fuori Comune? Nel caso che l'utilizzo di tali casse sia stato autorizzato con parere favorevole di un'altra U.S.L. o di autorità sanitarie estere, è lecito per l'U.S.L. di arrivo dare parere favorevole per l'effettuazione delle operazioni precedentemente elencate? Quali potrebbero essere le norme violate e le relative sanzioni?
[1994] | per | Quesito pubblicato su ISF1994/3-a | TAG: AFbara, Quesiti, TRASPORTO FUNEBRE, VARI-sanzioni
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L'U.S.L. di .... chiede di conoscere la corretta interpretazione dell'art. 25 del DPR 285/90. Esso dispone che, per ottenere l'autorizzazione di cui al precedente art. 24, nel caso di morti per malattie infettive e diffusive, vi sia l'obbligo della doppia cassa. Se però si legge attentamente l'art. 24, si nota come esso sia riferito alle seguenti tipologie di trasporti: - entro l'ambito del Comune in luogo diverso dal cimitero; - fuori dal Comune. Secondo l'U.S.L., rimangono pertanto esclusi i trasporti diretti al cimitero in ambito comunale, dal che si deduce che, nel caso di morto per malattie infettive destinato all'inumazione nel cimitero comunale, non vi è l'obbligo della doppia cassa prevista dall'art. 25, ma è in realtà richiesta la sola cassa in legno.
[1994] | per | Quesito pubblicato su ISF1994/2-b | TAG: Cadavere, CMesumazione, Quesiti, TRASPORTO FUNEBRE