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  • Quesito pubblicato su ISF1999/2-2

    A chi compete concedere un'area cimiteriale?
    Anno: 1999
  • Quesito pubblicato su ISF1999/2-1

    1) E' possibile portare da perpetuo a tempo determinato una concessione cimiteriale? 2) E' possibile modificare i criteri di utilizzo di una concessione cimiteriale (con procedura analiticamente descritta e non riportata per brevità n.d.r.)?
    Anno: 1999
  • Quesito pubblicato su ISF1999/2-e

    Il Comune di ................. sta provvedendo all'esumazione dei resti mortali dei caduti della Prima Guerra Mondiale, ma sta incontrando grosse difficoltà a causa dell'ostruzionismo dei parenti che ritengono i resti "sacri" e quindi non riesumabili. Questi ultimi asseriscono che diverse volte in passato si è proceduto all'esumazione, ma sono sempre state saltate le fosse in questione. Chiede quindi se esiste qualche disposizione o circolare emanata dal Ministero della Difesa che impedisca tale esumazione.
    Anno: 1999
  • Quesito pubblicato su ISF1999/2-d

    Un'impresa di pompe funebri operante nel Comune di ................ sostiene che è sancito dall'art. 16 del D.P.R. 285/90 l'obbligatorietà per il Comune di fornire il servizio gratuito di trasporto salme, nella forma più semplice, nell'ambito del territorio comunale. Il Comune di ................ , avvalendosi dell'inciso "salve speciali disposizioni dei regolamenti comunali" pone comunque a carico dei cittadini tale forma di trasporto. Però tale Comune è privo di un regolamento cimiteriale e le tariffe, per tutti i servizi di polizia mortuaria sono stabili dal capitolato d'appalto. Il Comune di ................ chiede quindi se, in base a pareri giurisprudenziali e dottrinali è possibile ricomprendere nella formulazione dell'art. 16 anche la previsione di spesa espressa in un capitolato d'appalto regolarmente approvato dagli organi comunali.
    Anno: 1999
  • Quesito pubblicato su ISF1999/2-a

    Il Comune di ............ ha rilasciato l'autorizzazione alla estumulazione straordinaria di due salme da una tomba di famiglia, previa domanda presentata all'ufficio competente da un parente. In un secondo tempo un parente in linea retta di dette salme ha comunicato al Comune che l'autorizzazione era stata richiesta da un parente collaterale dei defunti e contitolare della tomba di famiglia. Le salme in questione erano tumulate nel 4° e 5° loculo a partire da terra ed attualmente nel 4° è stata tumulata un'altra salma (nella tomba di famiglia non vi sono attualmente altri loculi liberi). Al fine di ripristinare lo stato di cose originario si dovrebbe fare la riduzione della salma tumulata nel 3° loculo (decesso avvenuto nel 1935) e ricollocare in detto loculo la salma attualmente tumulata nel 4° loculo (decesso avvenuto nel 1996). Il Comune di ............ chiede se dette operazioni devono essere richieste dai familiari oppure possono essere disposte dal Sindaco con ordinanza. Esso pone inoltre i seguenti quesiti: - Nel caso in esame il richiedente aveva titolo a proporre l'istanza? - L'ufficio che riceve la richiesta di autorizzazione (alla estumulazione) ha l'obbligo di verificare che l'istanza sia stata prodotta dal parente più prossimo? - Quali strumenti ha l'ufficio competente per far provvedere alla riallocazione nei loculi precedentemente occupati dai defunti di cui sopra?
    Anno: 1999
  • Quesito pubblicato su ISF1999/2-m

    Il Comune di .......... chiede chiarimenti in merito alla possibilità di provvedere alla raccolta dei resti mortali di salme estumulate dopo 20 anni (con concessione di sepoltura di durata superiore) alla luce della recente circ. del Ministero della Sanità del 31.7.98 n. 10.
    Anno: 1999
  • Quesito pubblicato su ISF1999/2-c

    Nel caso di tumuli privati plurimi (familiari o collettivi), per i quali pur esiste una concessione temporale per l'intero sepolcro, non esiste nel Comune di ....... una concessione (o turno di rotazione definito) per la singola salma ivi sepolta. Analogamente dicasi, per estensione, per le tumulazioni perpetue individuali o plurime. In tali casi quando si ha la condizione di "resto mortale"? Si stimano esistere le seguenti ipotesi, conciliabili con alcuni orientamenti raccolti: a) la condizione di resto mortale" va definita ai sensi della circ. Min. Sanità 24/93 a cura dell'ASL; b) si ha "resto mortale" ai sensi "amministrativi" dopo che è trascorso un periodo di tumulazione per la singola salma pari al periodo concessorio di tumulazione individuale (cioè i normali loculi) in uso all'epoca della originaria tumulazione; c) valgono contemporaneamente le due precedenti possibilità. Il tutto è definibile solo con atto del gestore o serve almeno un'intesa formale con l'ASL?
    Anno: 1999
  • Quesito pubblicato su ISF1999/2-b

    Il "resto mortale" è ormai definito in via amministrativa. Secondo la circ. Min. Sanità 10/98 esso è tale dopo il compimento del turno almeno decennale di inumazione ovvero dopo la scadenza della concessione (almeno ventennale) di tumulazione. Pare ragionevole intendere che resta poi sempre "resto mortale" in forma costante e quindi sia durante il periodo di reinumazione che alla sua scadenza (è vera tale premessa su cui si sostiene tutto quanto segue?). L'esumazione è sicuramente ordinaria (cioè senza presenza dell'ASL) alla scadenza del periodo di inumazione o di reinumazione. Se invece si compie prima del compimento del periodo di reinumazione, può ritenersi ugualmente ordinaria? Ma che senso ha la presenza deII'ASL se si tratta comunque di "resto mortale" per definizione? Può valere a sostegno di tale tesi il fatto che oramai, anche durante il periodo di reinumazione, si tratta (per definizione della circ. Min. Sanità 10/98) di "'resto mortale" e non più di "cadavere"? Anche l'art. 83 del DPR 285/90, che definisce le esumazioni straordinarie, parla di "salme" e non di "resti mortali". Ritenere infatti straordinaria l'esumazione durante il periodo di reinumazione può ancora forse essere valido in senso solo "amministrativo" poiché si compie prima dello scadere del periodo di rotazione di reinumazione: ma a questo punto non credo abbia più senso parlare di straordinarietà, se non per risvolti solo amministrativi: tariffa, ecc.. E' poi evidente che, qualora le esumazioni dette non siano più considerate straordinarie od almeno si incontri favore circa lo svincolo dall'obbligo di presenza dell'ASL, la questione verrebbe di volta in volta (o meglio una tantum) definita a livello locale fra ASL e gestore del cimitero (Azienda municipalizzata) ad es. per: prescrizioni per eventuale trasporto, ecc.. Se addirittura si accertasse che dette esumazioni sono ordinarie, allora la regolamentazione starebbe in capo al Sindaco (DPR 285/90, art. 82/4), senza variare di fatto la sostanza pratica che tutto è lasciato all'intesa fra ASL ed Azienda municipalizzata.
    Anno: 1999
  • Quesito pubblicato su ISF1999/1-p

    Il Comune di ............. ha affrontato con l'ASL locale il problema dei prodotti biodegradanti (per la reinumazione di 2 anni). Quest'ultima non ha manifestato problemi a consentire l'avvio di una sperimentazione comune, ma tuttavia pone attenzione sul fatto, citato nella circ. Min. Sanità 10/98, paragr. 2, che detti prodotti non debbano essere inquinanti per il suolo o la falda idrica. Qual è il comportamento corretto da tenere?
    Anno: 1999
  • Quesito pubblicato su ISF1999/1-m

    I contenitori biodegradabili per l'inumazione di resti mortali di cui alla circ. Min. Sanità n. 10/98 devono essere autorizzati dal Ministero della Sanità?
    Anno: 1999