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  • Quesito pubblicato su ISF2000/1-c

    Il trasporto di salma da un Comune ad altro Comune dove è situato l’impianto di cremazione, richiede l’applicazione del diritto fisso?
    Anno: 2000
  • Quesito pubblicato su ISF2000/1-b

    L'obitorio dell'Ospedale Civile del Comune di ………. serve anche i Comuni limitrofi in caso sia necessario un accertamento diagnostico o altro. L'Azienda ………. che gestisce i servizi funebri per conto del Comune, è solita rilasciare le autorizzazioni al trasporto per fuori Comune anche per le salme trasferite al suddetto obitorio dopo essere decedute in altro Comune e poi riportate nel Comune di origine per la sepoltura. Contestualmente al rilascio delle autorizzazioni al trasporto, l’Azienda ………. chiede il versamento del diritto di privativa. Recentemente un Comune limitrofo ha fatto notare che, ai sensi dell'art. 34 del DPR 285/90, l'autorizzazione al trasporto deve essere rilasciata dal Sindaco del Comune dove è avvenuto il decesso e che pertanto l’Azienda ………. non ha alcun titolo per obbligare l'impresa funebre a recarsi nei suoi uffici per munirsi di un'ulteriore autorizzazione al trasporto che viene tra l'altro rilasciata in bollo. L'osservazione appare fondata, tuttavia il rilascio dell'autorizzazione al trasporto si configura come uno strumento di controllo delle salme in uscita dal Comune ai fini dell’applicazione del diritto di privativa. Si precisa che l'Obitorio Comunale è gestito dalla Direzione Sanitaria dell'Ospedale Civile e non dal Comune.
    Anno: 2000
  • Quesito pubblicato su ISF2000/1-a

    Il Comune di ………. ha ricevuto un’istanza nella quale il figlio di un concessionario di tomba perpetua (deceduto) chiede di poter rinunciare alla titolarità della concessione cimiteriale a favore di un cugino. Il Comune vorrebbe quindi avere chiarimenti in merito alla trasmissibilità di tale diritto.
    Anno: 2000
  • Quesito pubblicato su ISF1999/4-r

    Il Comune di ……... chiede se sia legittima la delega di competenze (accompagnata da una serie di prescrizioni) effettuata dall’ASL ad un funzionario del comune in merito all’ufficio di coordinatore sanitario da svolgersi in sede di esumazione o estumulazione straordinaria.
    Anno: 1999
  • Quesito pubblicato su ISF1999/4-q

    Le parti anatomiche riconoscibili possono essere considerate rifiuti? Il D.Lgs. 5 febbraio 1997, n.22 definisce rifiuto "qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell’allegato A e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi". All’allegato A, tra i rifiuti di ricerca medica e veterinaria" troviamo al codice 18.01.02 le "parti anatomiche ed organi incluse le sacche per il plasma e le sostanze per la conservazione del sangue". Come si vede le parti anatomiche riconoscibili non vengono mai esplicitamente citate. E’ possibile destinare una parte anatomica riconoscibile ad una tomba di famiglia, al posto delle normali procedure di inumazione o incenerimento?
    Anno: 1999
  • Quesito pubblicato su ISF1999/4-p

    Che cosa si intende per parti anatomiche riconoscibili.
    Anno: 1999
  • Quesito pubblicato su ISF1999/4-n

    Il Comune di ……….. chiede se sia legittima la prassi di imputare ai familiari il costo del trattamento antiputrefattivo eseguito dall’impresa di onoranze funebri privata, su delega del coordinatore sanitario.
    Anno: 1999
  • Quesito pubblicato su ISF1999/4-m

    Il Comune di ….... chiede a quale autorità vada denunciato l’utilizzo di personale non "in regola" da parte di un’impresa funebre privata. Inoltre chiede se il comune possa in qualche modo contestare il livello qualitativo dei servizi offerti dall’impresa funebre privata.
    Anno: 1999
  • Quesito pubblicato su ISF1999/4-l

    Il Comune di ............ chiede chi debba predisporre o comunque sopportare l’onere economico del servizio di assistenza al medico necroscopo nello svolgimento delle sue funzioni.
    Anno: 1999
  • Quesito pubblicato su ISF1999/4-i

    Il Comune di ......... deve effettuare la cremazione della salma di un residente deceduto al di fuori del territorio comunale. Esso si trova in possesso della sola autorizzazione alla cremazione, non essendo riuscito ad ottenere dal Comune di decesso - che non la reputa necessaria - l'autorizzazione alla sepoltura. Il Comune di residenza chiede quindi se alla luce dell'attuale normativa è corretto procedere alla cremazione senza possedere l’autorizzazione alla sepoltura.
    Anno: 1999