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  • Quesito pubblicato su ISF2001/3-x

    In data 1/6/2001 veniva inumata la salma di un cittadino marocchino, deceduto per causa violenta e dopo che l'autorità giudiziaria aveva rilasciato la relativa autorizzazione ed in assenza di richieste di trasferimento all'estero della salma. In data 25/9/2001 il consolato marocchino chiedeva alla procura della Repubblica il rilascio dell'autorizzazione all'esumazione ai fini del rimpatrio e la procura dichiarava che, non sussistendo alcuna necessità investigativa che giustificasse l'esumazione straordinaria, l'autorizzazione competesse al sindaco. Si chiede se il sindaco possa autorizzare l'esumazione della salma prima che sia trascorso il periodo di rotazione dell'art. 82 e, nel caso in esame, anche in vista del trasporto all'estero della salma, nonché come interpretare il primo comma dell'art. 83 del DPR 285/1990, anche tenendo conto di eventuali disposizioni ministeriali.
    Anno: 2001
  • Quesito pubblicato su ISF2001/3-t

    Con l’emanazione della legge 28/2/2001, n. 26 è espressamente previsto dall’art. 7.bis, che i servizi d’inumazione ed esumazione delle salme in campo comune sono a pagamento. A tale proposito, sono stati interpellati vari comuni al fine di conoscere gli importi fissati ed è emersa l’applicazione di somma diverse e comunque non omogenee. Stante quanto sopra si prega di voler comunicare se possibile il prezzo ottimale delle tariffe, tenuto conto che questo comune + capoluogo di provincia, classificato di gruppo A, con oltre 78.000 abitanti.
    Anno: 2001
  • Quesito pubblicato su ISF2001/3-y

    Vorrei sapere chi deve autorizzare e quindi firmare il decreto di trasporto salme e resti mortali di cui all'art. 24 Regolamento di polizia mortuaria, il Sindaco o il dirigente/responsabile del Servizio? Vorrei inoltre sapere se il sindaco può delegare e chi?
    Anno: 2001
  • Quesito pubblicato su ISF2001/3-u

    Mi trovo a dover predisporre la stesura di numerosi atti di concessione di cellette ossario individuali e plurime di varia capienza, per alcuni dei quali è stata formulata a cura di un unico soggetto regolare istanza di concessione; e fin qui alcun problema si pone, atteso che l'art. 93 del D.P.R. 285/90 individua nelle persone dei concessionari e dei loro familiari il diritto passivo dello jus sepulchri. L'inghippo si verifica allorché in alcuni casi mi trovo un'istanza formulata dal soggetto richiedente in nome e per conto di più familiari (fratelli o sorelle individuati con nome, cognome e data di nascita per il fatto che non sempre si vuol fare riferimento a tutti i membri di quella famiglia), i quali hanno in parte aderito alla spesa da sostenersi per dare degna sepoltura ad esempio ai genitori (cosa della quale non abbiamo formale riscontro), circa i quali non sussiste alcun tipo di procura speciale che legittimi il richiedente ad agire in nome e per conto loro (il più delle volta la richiesta plurima è un atto di "cortesia" del richiedente verso i/le fratelli/sorelle che contribuiscono economicamente); in una situazione simile l'inserimento nell'atto di concessione della classica formula ... vista la richiesta del sig. XX formulata "in nome e per conto di ...." o ... vista la richiesta del sig. XX formulata per se e per altri .... (nome-cognome data e luogo di nascita del familiare) ha qualche valenza giuridica - divengono anch'essi (fratelli/sorelle) titolari del diritto passivo allo jus sepulchri, o possono vantare un qualche altro diritto (essere interpellati per lavori di manutenzione alla piastra posta a copertura della celletta ossario) - o mancando fin dall'origine una procura speciale è il caso di tralasciare la suddetta dicitura? E in caso di decesso del concessionario, oltre agli eredi dello stesso, subentrano anche questi soggetti?
    Anno: 2001
  • Quesito pubblicato su ISF2001/3-w

    A seguito di interventi di manutenzione straordinaria su colombari presso il locale Cimitero, è sorta la necessità di provvedere all’estumulazione delle salme ivi tumulate. I colombari suindicati sono a concessione perpetua. Il Sindaco, su parere favorevole della locale ASL, può, in assenza di parenti ed a causa di carenza loculi, autorizzare l’estumulazione ed eventuale riduzione in resti delle salme tumulate in concessione perpetua, con collocazione in cellette ossario e conseguente riacquisizione del loculo?
    Anno: 2001
  • Quesito pubblicato su ISF2001/3-s

    Nel caso di modifica strutturale di una tomba concessa a tempo indeterminato che comporti la riduzione dei posti indicati nell'atto di concessione (ad esempio da 16 posti ad 8 per adeguamento alla normativa) si deve rifare l'atto di concessione e, di conseguenza, portare la concessione ad una durata limitata?
    Anno: 2001
  • Quesito pubblicato su ISF2001/3-q

    L'Amministrazione di … ha eseguito, nell'impianto di cremazione comunale, la cremazione di una salma deceduta nel proprio Comune, sebbene quest'ultima risultasse residente in vita in un'altra città (e diversa Regione). Il Comune di … ha richiesto pertanto il rimborso dei costi della cremazione al Comune di residenza del defunto, che ha espresso però la sua non intenzione di pagare in quanto in possesso egli stesso dell'impianto di cremazione. D'altra parte i familiari sostengono di non essere tenuti a pagare nessuna tariffa poiché il servizio di cremazione è gratuito (n.d.r.. quesito posto prima dell'uscita della L. 26/2001). Si richiede quindi un parere in merito al fine di attivare la procedura di recupero coattivo del credito.
    Anno: 2001
  • Quesito pubblicato su ISF2001/3-p

    A seguito dell'approvazione della L. 26/2001, la cremazione, al pari dell'inumazione in campo comune, è divenuta a pagamento per i cittadini. Il Comune di … chiede un parere in merito all'applicazione dell'IVA sulla fatturazione del servizio in quanto alcuni Comuni che gestiscono in proprio i forni crematori, fra i quali lo stesso Comune, non applicano l'IVA ritenendo la cremazione, al pari dell'inumazione, servizio funebre e cimiteriale.
    Anno: 2001
  • Quesito pubblicato su ISF2001/3-o

    Un privato possiede una edicola funeraria nel cimitero di … .Nell'edicola adiacente a quella di sua proprietà sono stati effettuati alcuni lavori di manutenzione e di trasformazione che ne hanno aumentato l'ingombro in pianta (in specifico sono stati aggiunti sulle facciate laterali dei mattoni).Questo contribuisce al riporto di ombre sull'edicola del privato che, non avendo trovato chiarezza a tal riguardo nel regolamento di polizia mortuaria comunale, ci chiede come intervenire.
    Anno: 2001
  • Quesito pubblicato su ISF2001/3-n

    L'art. 4 della L. 30/3/2001, n. 130 modifica l'art. 338 del T.U. delle leggi sanitarie, dicendo che i cimiteri di urne non abbisognano della distanza di duecento metri dai centri abitati per la zona di rispetto. È quindi già possibile fare ampliamenti di cimiteri esistenti, che altrimenti non potrebbero per farvi loculi, campi di inumazione, avvicinandosi alle abitazioni sotto i limiti stabiliti dall'art. 57 comma 4 del DPR 285/90?
    Anno: 2001