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  • Quesito pubblicato su ISF2005/3-g

    Il Comune di …, dopo aver provveduto a liberalizzare il servizio di trasporto funebre (facendo quindi decadere il diritto di privativa), ha continuato ad effettuare tale servizio in “concorrenza” con le ditte private, dietro pagamento di una tariffa che andava a coprire il costo vivo di ciascun intervento, con lo scopo di offrire all’utenza la possibilità di un servizio a costi molto bassi. Ora che l’unica autofunebre comunale è stata dismessa (con sospensione del relativo servizio), e che il trasporto funebre viene svolto esclusivamente da ditte private, il Comune vorrebbe richiedere il pagamento dei diritti per rilascio dell’autorizzazione al trasporto funebre all’interno del Comune nell’importo di €. XXX (per i trasporti fuori Comune è già previsto un diritto fisso di €. YYY). Si deve tenere in considerazione che l’autorizzazione al trasporto è attualmente compresa nel permesso di seppellimento e con la stessa viene individuata la destinazione della salma. Ciò premesso, il Comune pone i seguenti quesiti: 1) È legittimo esigere i diritti per il rilascio di tale autorizzazione, dato che la medesima è compresa nel permesso di seppellimento, il rilascio del quale è di competenza dell’ufficiale di stato civile? 2) La legittimità di tali diritti si può fondare sull’art. 16, comma 2, del D.P.R. 285/90 (che però parla di “diritto fisso”) o su quale altra norma? 3) È vero che una sentenza del TAR di Parma abbia addirittura messo in discussione la possibilità di richiedere da parte del Comune i diritti fissi di cui all'art. 16?
    Anno: 2005
  • Quesito pubblicato su ISF2005/3-f

    L’Ufficio cimiteriale del Comune di … chiede di conoscere l’interpretazione corretta dell’art. 16, numero 3 del regolamento regionale lombardo n. 6/04, che ammette la collocazione di urne cinerarie e cassette di resti in un loculo (colombaro o tomba a terra?) in relazione alla capienza indipendentemente dalla presenza del feretro. Chiede inoltre se si può concedere l'uso del loculo solo per cassette e urne oppure, come già si procede, concedere la collocazione di resti o ceneri in un loculo nel quale è già tumulato un feretro o prenotato per coniuge?
    Anno: 2005
  • Quesito pubblicato su ISF2005/3-e

    Che cosa si intende per resti mortali senza parti molli: solamente la scheletrizzazione completa oppure anche i resti mortali mummificati?
    Anno: 2005
  • Quesito pubblicato su ISF2005/3-d

    Nel novembre 2005 al Comune Y, situato in Liguria, è pervenuta la richiesta da parte di un residente intesa ad ottenere l'autorizzazione a prelevare le ceneri della madre (deceduta nel 2003) dal cimitero lombardo di X in cui si trovano per poi portarle presso la propria abitazione. Nonostante la defunta non abbia lasciato alcuna volontà scritta in merito, il figlio ha dichiarato per scritto che la madre aveva più volte manifestato tale volontà sia a lui, che alla sorella ed ai nipoti. Si pongono quindi i seguenti quesiti alla luce del regolamento regionale lombardo 9/11/2004, n. 6: Possiamo acconsentire alla richiesta avanzata dal figlio? E se si da chi deve essere rilasciata l’autorizzazione e qual è la modulistica da utilizzare? Quali sono i criteri per la conservazioni delle ceneri da parte del figlio? Dobbiamo richiedere anche l'autorizzazione scritta della sorella?
    Anno: 2005
  • Quesito pubblicato su ISF2005/3-c

    Il regolamento regionale lombardo n. 6/04 non prevede la concessione d'uso di sepoltura privata "perpetua" o di durata superiore ai 99 anni, ma in questo Comune le concessioni perpetue o per 100 anni già in essere sono tantissime (soprattutto riferite a tombe a terra con sovrapposizione). Possono queste essere modificate in concessioni a termine (30 o 50 anni) senza ledere diritti comunque acquisiti dal concessionario?
    Anno: 2005
  • Quesito pubblicato su ISF2005/3-b

    Nel cimitero cittadino di ..., all’interno di una delle tombe retrocesse al Comune (per abbandono da parte dei precedenti titolari), è stata rinvenuta la sepoltura di un soldato, caduto sul Carso nel 1916. Si chiede se sia possibile vendere tale edicola ad una delle seguenti condizioni: 1) mantenendo intatta la salma e dandole sepoltura in altro loculo; 2) effettuando la raccolta dei resti e mantenendoli all'interno dell'edicola da riaggiudicare, affiggendo (eventualmente) una lapide riportante i dati del soldato e le circostanze del decesso. Si domanda inoltre se, per effettuare gli spostamenti di Caduti sia da edicole che da campi militari, sia necessaria l’autorizzazione da parte del Ministero dell'Interno o di altri enti e quale sia la normativa di riferimento?
    Anno: 2005
  • Quesito pubblicato su ISF2005/3-a

    Ci viene chiesto come è possibile controllare i requisiti di una impresa funebre nel caso in cui la sua sede commerciale non si trovi nel Comune di … in Lombardia.
    Anno: 2005
  • Quesito pubblicato su ISF2005/2-g

    Nel nostro territorio esiste da tempo una querelle tra le agenzie di onoranze funebri riguardante l’applicazione del D.Lgs. 626/94, con particolare riferimento al numero degli addetti che devono seguire la cerimonia funebre. La L.R. Emilia Romagna 19/04 dispone che ci sia un numero minimo di addetti per ogni agenzia (assunti, qualificati e formati), mentre per le operazioni si invita al rispetto della legge anti-infortunistica. A mio giudizio una disposizione – quale quella di alcuni Comuni – che obbligano la presenza di quattro operatori in ogni funerale è da considerarsi una prevaricazione. Esistono cerimonie, e penso ai decessi in abitazione e residenze condominiali, in cui anche quattro addetti sono pochi, altri funerali (il classico ospedale-chiesa-cimitero) dove, anche grazie a carrelli, pianali estraibili, ecc. la movimentazione del cofano è ridotta. Per altro la legge in materia di movimentazione è riferita ai lavoratori, credo, che effettuano questo lavoro in modo continuativo, per tutto l’orario di lavoro, mentre nel nostro settore la movimentazione è limitata e occasionale. Ecco perché penso che la normativa comunale, in questo senso, dovrà essere più flessibile e non categorica. Cosa ne pensate?
    Anno: 2005
  • Quesito pubblicato su ISF2005/2-f

    Il Comune di … metterà all’asta alcune cappelle del cimitero comunale senza prima aver effettuato le operazioni di estumulazioni dei defunti presenti (che ormai non hanno più parenti). Tale decisione è motivata dalla mancanza di personale: è infatti previsto che il Comune, al momento della stipula della concessione, si riservi un lasso di tempo per effettuare tali operazioni. È legittima tale iniziativa di vendita delle cappelle?
    Anno: 2005
  • Quesito pubblicato su ISF2005/2-e

    In relazione alla legge regionale Emilia Romagna 29/7/2004, n. 19, al di là dell’impianto generale estremamente positivo, trovo che nella mia zona sarà particolarmente difficoltoso realizzare la struttura di cui all’art. 4, comma 5. In primo luogo perché le Camere mortuarie nei cimiteri, esistenti da decenni, sono fatiscenti, inutilizzate e soprattutto mancano le aree per potere disporre anche della sala per il commiato, i cui requisiti, per altro, non sono ben definiti. Questa disposizione inoltre elimina, di fatto, la possibilità di provvedere a dotarsi di camere mortuarie attraverso convenzioni con strutture pubbliche esistenti, procedura seguita dalla maggior parte dei Comuni e, in prospettiva, anche eventualmente con impianti di nuova realizzazione, penso soprattutto alle case funerarie. Il quesito che volevo porre è sostanzialmente quali caratteristiche debbano avere le camere mortuarie dei cimiteri (circ. SEFIT 20/12/2002 n. 4856) e la sala per il commiato ed in cosa consiste la “custodia”.
    Anno: 2005