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  • Quesito pubblicato su ISF2007/2-f

    L'Ufficio cimiteriale di un Comune lombardo chiede chiarimenti in merito alla dispersione delle ceneri in natura, già prevista dalla L. 130/01, poi ribadita dalla L.R. Lombardia 22/03, riproposta nel Regolamento 6/04 ed ancora nella recente modifica apportata dal Regolamento 1/07.
    Chiede se corrisponde a verità il fatto che le ceneri possono essere disperse soltanto nel luogo denominato "giardino delle rimembranze", ma non ancora in natura (mare, fiumi, laghi, monti).
    Anno: 2007
  • Quesito pubblicato su ISF2007/2-g

    I parenti di una persona inumata in campo comune nel 1977 hanno richiesto il trasferimento dei resti ossei presso un altro Comune. Al momento dell'esumazione si è ritrovata la cassa in legno ancora integra ed i parenti hanno comunque espresso il desiderio di trasferire la cassa fuori Comune, per procedere poi alla tumulazione.
    L'ASL competente potrebbe negare tale trasferimento (anche se interviene una ditta di onoranze funebri che svolge il trasferimento con doppia cassa legno-zinco)?
    I parenti devono richiedere l'autorizzazione al trasporto di salma? E quale altra documentazione deve accompagnare la cassa?
    Anno: 2007
  • Quesito pubblicato su ISF2006/4-e

    Una salma deceduta nel 2003 è stata inizialmente tumulata in un cimitero, dal quale è stata successivamente estumulata per essere traslata nel cimitero del Comune scrivente, dove attualmente si trova in attesa di sistemazione. I familiari chiedono ora di cremare detta salma. Il Comune chiede se l’autorizzazione alla cremazione può essere rilasciata.
    Anno: 2006
  • Quesito pubblicato su ISF2006/4-a

    L’ufficio cimiteriale di un Comune sito in Lombardia desidera sapere cosa prevede l’attuale normativa per la inumazione di urne cinerarie nel sottosuolo e di che materiale queste devono essere.
    Anno: 2006
  • Quesito pubblicato su ISF2006/4-d

    L’ufficio del Comune di …, preposto al rilascio delle autorizzazioni di trasporto salme fuori Comune (ubicato in Piemonte), ci espone la seguente situazione. Una impresa di pompe funebri ha effettuato un trasporto salma fuori Comune senza la necessaria autorizzazione, che avrebbe dovuto essere fornita dal personale della locale A.S.L che gestisce la camera mortuaria da cui è partita la salma. I documenti autorizzatori, pronti entro l’ora convenuta, sono stati ritirati dalla impresa solo ad esequie avvenute. Ci viene quindi chiesto se l’ufficio comunale ed il Sindaco potrebbero essere considerati responsabili di un illecito o se tale responsabilità ricadrebbe solo sulla A.S.L. (teoricamente tenuta a vigilare che l’uscita delle salme non avvenga mai senza i necessari documenti).
    Anno: 2006
  • Quesito pubblicato su ISF2006/4-b

    Con riferimento all’entrata in vigore del regolamento lombardo n. 6/2004, il Comune di … pone i seguenti quesiti: 1) Le convenzioni per l’espletamento del servizio trasporti funebri nel territorio, sottoscritte con le imprese funebri di … e del territorio limitrofo (nate all’insegna del diritto di privativa comunale) risultano ancora valide oppure sono da considerarsi decadute alla luce degli artt. 31 e 33 di detto regolamento, che attribuiscono in forma esclusiva e senza limitazioni, l’esercizio dell’attività alle imprese in possesso di particolari requisiti? In questo caso risulta vana la possibilità per il Comune di imporre un diritto fisso per tutti i trasporti effettuati sul territorio? 2) L’art. 34 del suddetto regolamento prevede la possibilità, per i Comuni, di avvalersi di imprese funebri per espletare il servizio obbligatorio di trasporto salma e cadavere nei casi d’indigenza del defunto, stato di bisogno e disinteresse dei familiari e per il servizio di raccolta o trasferimento all’obitorio dei deceduti sulla pubblica via o in luogo pubblico. Dato che il Comune dovrà comunque avvalersi di imprese esterne per garantire questi servizi, quali atti dovrà assumere e quali le tariffe da prevedere?
    Anno: 2006
  • Quesito pubblicato su ISF2006/4-g

    Nel cimitero di … ci sono diverse concessioni di n. 1 fossa, date in tempo passato ad uno stesso concessionario abbinate o addirittura 3 alla volta. Il rinnovo è pagato per 20 o 30 anni e possono quindi avere scadenze diverse. Su queste concessioni sono state poste – a cura del familiare – dei manufatti lapidei doppi o tripli, che occupano 2 o 3 fosse. Se alla scadenza della concessione di una di queste fosse, il familiare superstite del fondatore del sepolcro non intende né rinnovare né ridimensionare la lapide posta sulla stessa, l’Amministrazione può togliere tutta la lapide? O solo quella sulla parte scaduta e se la testata è unica? Cosa si deve fare? Ricordo che è previsto dal D.P.R. 285/90 che sulla fossa concessa sia posta entro un termine una lapide.
    Anno: 2006
  • Quesito pubblicato su ISF2006/4-f

    Un cittadino ha chiesto al Comune di … la possibilità di poter ricordare, sulla lastra del proprio loculo, un parente defunto sepolto in altro Comune. È possibile accondiscendere a tale richiesta?
    Anno: 2006
  • Quesito pubblicato su ISF2006/4-c

    Una impresa di pompe funebri ha deciso di partecipare ad una gara informale per l’esecuzione di esumazioni ed estumulazioni per un Comune della provincia di … (in Emilia Romagna). Tale Comune, a differenza della società che attualmente gestisce i servizi cimiteriali, sostiene che questa impresa può partecipare in quanto non si tratta di una vera e propria gestione cimiteriale, ma di un servizio puro e semplice. Viene richiesto un parere in proposito.
    Anno: 2006
  • Quesito pubblicato su ISF2006/3-e

    Ci viene chiesto (in Lombardia) se è obbligatorio che il trasporto di cadavere debba essere effettuato sempre a cassa chiusa, con apposizione dei sigilli e compilazione del verbale di chiusura oppure se vi possano essere delle eccezioni (e chi potrebbe eventualmente autorizzarle).
    Anno: 2006