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  • Quesito pubblicato su ISF2008/1-d

    Il Comune di … ha intenzione di affidare a terzi il solo servizio di calata dei feretri al momento del funerale, riservandosi la preparazione dello scavo, l’apertura dei sigilli e, dopo il posizionamento del feretro in loco, il riempimento e la sistemazione della fossa, la chiusura e muratura dei loculi con personale proprio. Ciò sia perché il Comune non sempre riesce a disporre, in contemporanea, di quattro persone per la calata o il collocamento del feretro in loculo, sia per motivi legati al rispetto del D.Lgs. 626/94.
    Il Comune chiede quindi se la normativa vigente permetta l’esternalizzazione del solo servizio sopra menzionato ed eventualmente con quali modalità.
    Anno: 2008
  • Quesito pubblicato su ISF2008/1-f

    Gli ossari del cimitero di … sono al limite della loro capienza.
    L’ufficio competente ci chiede se è possibile la cremazione degli ossari per ridurne il volume, per poter poi proporre al Sindaco tale eventualità.
    Anno: 2008
  • Quesito pubblicato su ISF2008/1-e

    In un cimitero periferico del Comune veneto di … è stata programmata l’esumazione ordinaria di un campo comune contenente circa quaranta salme di persone decedute fra il 1982 e il 1989.
    Data la conformazione del terreno, vi è un’alta probabilità di trovare tali salme non del tutto scheletrizzate. Il Comune vorrebbe avviare i resti mortali a cremazione e chiede di sapere:
    - se per farlo è sufficiente una ordinanza del Sindaco;
    - in che maniera deve essere acquisito il consenso dei familiari (può essere valido il criterio del silenzio-assenso, se previsto nell’ordinanza?).
    Anno: 2008
  • Quesito pubblicato su ISF2008/1-c

    L’Ufficio Cimiteriale del Comune di …, durante gli anni ‘80, ha provveduto a ‘vendere’ alcuni loculi costruendi a fronte di due somme distinte in:
    1) “anticipo e saldo” in regime temporale di 30 anni;
    2) “prenotazione”.
    Il contratto veniva però stipulato solo in caso di utilizzo del manufatto, con assegnazione secondo l’ordine di occupazione. Oggi, dopo trent’anni, esistono ancora persone che esibiscono ricevute di pagamento di “prenotazioni” di loculi che non hanno mai occupato. Alcune di queste hanno richiesto all’Ufficio di poter rinunciare all’assegnazione del loculo “prenotato” (avendo avuto nel frattempo una tomba di famiglia in concessione).
    L’Ufficio ha proposto la restituzione della somma allora sborsata. Tale provvedimento è stato corretto?
    Anno: 2008
  • Quesito pubblicato su ISF2008/1-b

    Il Comune di … fino ad ora ha autorizzato la conservazione in abitazione privata delle ceneri di 6 salme, decedute negli anni 2005 e 2006. L’affidamento familiare è stato autorizzato a seguito della produzione di una autocertifcazione in cui i parenti indicano che questa era la volontà dell’estinto (ma senza una volontà scritta in vita dallo stesso estinto).
    L’Amministrazione ci chiede se il comportamento adottato è stato corretto e, se no, se è necessario richiedere la restituzione delle ceneri.
    Anno: 2008
  • Quesito pubblicato su ISF2008/1-a

    Nel caso di un trasporto di salma destinata ad inumazione dal Comune A al Comune B, distante pochi chilometri, lo spessore minimo della cassa può essere inferiore a 2 centimetri?
    Il comma 5 dell’art. 30 del D.P.R. 285/90 parla di 2,5 cm. se il trasporto va da Comune a Comune, il comma 4 dell’art. 75 del D.P.R. 285/90 parla di 2,00 cm. per la inumazione.
    La legge regionale dispone solo l’esenzione dalla iniezione conservativa e dall’uso della controcassa in zinco.
    Anno: 2008
  • Quesito pubblicato su ISF2007/4-a

    L'ufficio cimiteriale del Comune di ..., dopo aver ricevuto domanda di collocazione di un copritomba provvisorio in legno o marmo, ne ha autorizzato la posa.
    Successivamente ha però rilevato che il copritomba era di plastica (materiale diverso da quelli consentiti) e chiede quindi se è possibile farlo rimuovere.
    Anno: 2007
  • Quesito pubblicato su ISF2007/4-b

    Alcuni mesi fa nel territorio del Comune di decesso A, sito in Trentino Alto Adige, è stato rinvenuto un cadavere a seguito di suicidio, per il quale la Polizia di Stato ha richiesto immediato avvio al cimitero del Comune limitrofo B (essendo il Comune di decesso sprovvisto di cella frigorifera).
    La salma ha sostato nella cella frigo per oltre 100 giorni, fino a quando la Procura della Repubblica del Comune B ne ha richiesto l'avvio al Comune di decesso per la sua sepoltura. Tale Procura, per poter procedere alla sepoltura della salma (persona non identificata), ha attivato la procedura prevista dal T.U. sull'ordinamento dello Stato Civile per la formazione dell'atto di morte per persona non identificata (atto da emettersi a cura del Tribunale di B).
    In attesa di tale decreto, la salma non avrebbe potuto essere comunque tumulata, anche in presenza di un eventuale nullaosta al seppellimento.
    Ciò premesso si chiede se la spesa per la sosta nella cella frigo è da imputare al Comune di decesso A, o rimarrà a totale carico del Comune B, unico nella zona a disporre di apposita cella refrigerante?
    Anno: 2007
  • Quesito pubblicato su ISF2007/4-c

    Esiste qualche normativa che stabilisce le caratteristiche delle casse in legno per inumazione (tipo particolare di legname, vernice specifica, ecc.)?
    Anno: 2007
  • Quesito pubblicato su ISF2007/4-d

    Volevo avere da lei un riscontro circa la corretta interpretazione dell'art. 33 del regolamento reg.le Lombardia n. 6/2004, relativamente all'impossibilità per il soggetto autorizzato all'esercizio di attività funebre di "c) gestire cimiteri, ivi compresa la loro manutenzione ".
    A questo riguardo come deve comportarsi un soggetto autorizzato che attualmente gestisce un contrat-to quinquennale con un'amministrazione pubblica per l'effettuazione di operazioni cimiteriali (inumazioni, esumazioni, ecc.) presso il cimitero comunale?
    Se le operazioni cimiteriali suddette rientrano nell'ambito della "gestione di cimiteri" sembrerebbe scontato che tale soggetto debba necessariamente recedere dal contratto per mancanza di requisiti o mutare lo stesso intestandolo a sua società creata ad hoc.
    La realtà è che da diverso tempo molte amministrazioni comunali non disponendo più delle risorse per effettuare direttamente tali operazioni (anche solo l’inumazione o tumulazione) si affidano per garantire il servizio alle imprese funebri. Se chi effettua tali operazioni può essere scambiato per un soggetto che gestisce il cimitero sembra scontato che le stesse recederanno dall'incarico.
    A questo punto il Comune per garantire una corretta sepoltura dovrà rivolgersi a soggetti diversi, se reperibili sul mercato.
    Anno: 2007