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  • Quesito pubblicato su ISF2010/2-a

    A questo ufficio comunale è stato richiesto l'affidamento delle ceneri di un uomo, deceduto nel nostro Comune (sito in Emilia Romagna) e per il quale è già stata fatta la cremazione nei giorni scorsi.
    Al momento della richiesta di cremazione la moglie, che diverrebbe l'affidataria dell'urna cineraria, era già stata informata che occorreva la dichiarazione con firma autenticata del coniuge e di tutti i parenti di primo grado (quindi figli e genitori): in quella occasione era stata segnalata quale unica "difficoltà" il fatto che il padre del deceduto fosse gravemente malato, ricoverato in una clinica estera, probabilmente incapace di rendere dichiarazioni, mentre la madre e i figli del deceduto, pur residenti in altro Comune, erano disponibili a rendere la dichiarazione.
    A fronte di questo problema, era stata data come indicazione la presentazione di copia dell'eventuale procura, tutela, ecc., o, in alternativa, la sottoscrizione da parte di un fratello del de cuius, in nome e per conto del padre impossibilitato, allegando una certificazione medica a sostegno dell'impossibilità di esprimere consapevolmente la volontà richiesta. In seguito è però emerso che non esistono tutele, procure, ecc. e non è neanche possibile farsi rilasciare alcuna certificazione medica.
    A questo punto ho comunicato ai familiari che il procedimento non si poteva concludere immediatamente, a causa della mancanza della dichiarazione del padre, che resta comunque uno dei titolati.
    Si chiede cortesemente se esiste la possibilità di poter accogliere la richiesta della famiglia, anche se manca la dichiarazione di uno degli aventi titolo.
    Anno: 2010
  • Quesito pubblicato su ISF2010/2-c

    Un privato chiede chiarimenti in merito al regime autorizzatorio in caso di richiesta di estumulazione ordinaria di una salma che si trova in un loculo posto in una cappella di famiglia (tale cappella è stata eretta su un’area cimiteriale concessa in uso perpetuo nel 1958).
    Il richiedente l'estumulazione è un erede di uno dei due titolari al 50% della concessione.
    Anno: 2010
  • Quesito pubblicato su ISF2010/2-d

    Ci viene domandato dove termina l'operato dell'Agenzia di Trasporto Funebre in presenza di un funerale e, nello specifico se la bara deve essere trasportata dall'Onoranza Funebre sino al posto di inumazione e/o tumulazione oppure termina all'ingresso del cimitero previo collocamento della bara sulla barella.
    Anno: 2010
  • Quesito pubblicato su ISF2010/2-e

    Il Comune di ... dispone di un piccolo cimitero nei pressi di una parrocchia, cimitero che non può essere ampliato a causa del divieto imposto dalla sovrintendenza ai beni artistici.
    Il sacerdote di tale parrocchia ha chiesto se è possibile utilizzare un locale della stessa, che si trova nel seminterrato, per poter conservare le urne cinerarie di chi ne fa richiesta.
    Questa ipotesi può essere valutata?
    Anno: 2010
  • Quesito pubblicato su ISF2010/2-f

    Un uomo di nazionalità polacca muore, a seguito di omicidio, nel territorio di un Comune diverso dal Comune A. La salma viene trasportata nel Comune A per essere sottoposta ad autopsia.
    Al termine delle operazioni relative, quale Comune dovrà rilasciare il passaporto mortuario per far rientrare la salma in Polonia, il Comune A oppure l'altro?
    Anno: 2010
  • Quesito pubblicato su ISF2010/2-g

    Nel Comune di ... è deceduto, a seguito di suicidio, un cittadino qualificabile come indigente (lasciando uno scritto in cui chiede di essere cremato e sepolto nel loculo ove era stata recentemente tumulata la madre). Il pagamento della concessione di detto loculo non è però mai stato effettuato ed è già iscritta al ruolo la richiesta di recupero del credito vantato per tale concessione: è perciò evidente che il Comune non può far utilizzare ulteriormente tale loculo.
    Poiché l'unica parente è anch'essa nullatenente e non può acquisire neppure la disponibilità di una celletta ossaria, come deve procedere il Comune (che di norma, nel caso di indigenza, recupera la salma e la inuma)?
    Anno: 2010
  • Quesito pubblicato su ISF2010/1-a

    La sig.ra X vorrebbe far spargere, nel mare della Sardegna, le ceneri del padre che, nelle sue volontà testamentarie, nomina i "fondali del mare" ma non il luogo esatto della località.
    Il Comune in cui risiede la sig.ra, che si trova in Piemonte, le ha consigliato di informarsi se, nel Comune sardo di …, è già stata recepita la normativa per la dispersione delle ceneri.
    Se così però non fosse, alla sig.ra non è concesso disperdere le ceneri in altra località di mare che abbia invece già recepito la normativa (la Direzione del cimitero non le consente di cambiare località poiché verbalmente la signora ha dichiarato il luogo preciso, ovvero il mare della Sardegna).
    Anno: 2010
  • Quesito pubblicato su ISF2010/1-b

    Il Sig. X iscritto alla So.Crem di ..., sita in Emilia Romagna, ha disposto in vita con testamento olografo depositato presso la Società di cremazione medesima, la dispersione delle ceneri in natura nel seguente luogo (si citano le testuali parole): "appezzamento di terreno posto a est della casa di via ... n. .. attualmente coltivato a noceto e a vigneto".
    Il Comune di residenza del defunto ha accertato che l'area citata rientra nel centro abitato del Comune, dove è in ogni caso vietata la dispersione.
    Il responsabile dei servizi cimiteriali comunali ritiene che non sia possibile autorizzare la dispersione, anche in altro luogo (in quanto non rispondente alla volontà testamentaria del defunto che, depositata presso la So.Crem. è inequivocabile), ritenendo che si debba procedere, con motivato provvedimento, al seppellimento nel cimitero del Comune di ultima residenza, secondo le forme che i famigliari vorranno scegliere.
    Sorge comunque il dubbio che la volontà prevalente del defunto riguardasse l'atto della dispersione e, in subordine, il luogo dove esso dovesse trovare esecuzione.
    Anno: 2010
  • Quesito pubblicato su ISF2010/1-c

    Un cittadino chiede se le ceneri del padre, nato e vissuto in un Comune emiliano, possano essere disperse nel luogo di villeggiatura abituale, in Trentino. Il padre, venuto a mancare recentemente, aveva espresso tale volontà solo verbalmente, senza redigere documenti scritti.
    È possibile realizzare il desiderio del defunto?
    Anno: 2010
  • Quesito pubblicato su ISF2010/1-d

    Il signor X chiede, all'rgano amministrativo di un cimitero consortile, la voltura in suo favore della concessione di una cappella intestata allo zio (celibe), in seguito a testamento olografo a firma del defunto zio regolarmente registrato a mezzo di notaio.
    Il testamento riporta: "" in previsione della mia morte e per il tempo in cui avrò cessato di vivere, dispongo quanto segue: " a mio nipote " (richiedente la voltura) lascio la piena proprietà della cappella sita nel cimitero di ... con diritto di sepoltura della famiglia del mio defunto fratello ... e delle mie sorelle ... ed è mio desiderio che non vengano sepolti estranei."
    È possibile accogliere le citate richieste (si precisa che il proprio regolamento cimiteriale non prevede alcuna norma che consente l'esame delle pratiche de quo.
    Anno: 2010