TAR Sicilia, Palermo, Sez. I, 17 aprile 2020, decreto n. 458

TAR Sicilia, Palermo, Sez. I, 17 aprile 2020, decreto n. 458

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TAR Sicilia, Palermo, Sez. I, 17 aprile 2020, decreto n. 458

Non va sospesa l’ordinanza contingibile e urgente n. 16 dell’11 aprile 2020 del Presidente della Regione Sicilia che reitera il divieto (ex art. 1, comma 2, dell’ordinanza del Presidente della Regione n. 6 del 19 marzo 2020) di ogni attività motoria all’aperto anche in forma individuale, comprese quelle dei minori accompagnati dai genitori, e ciò in quanto l’art.… ... Leggi il resto

TAR Lazio, Roma, Sez. I-quater, 1 aprile 2020, decreto n. 2346

TAR Lazio, Roma, Sez. I-quater, 1 aprile 2020, decreto n. 2346

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TAR Lazio, Roma, Sez. I-quater, 1 aprile 2020, decreto n. 2346
Covid-19 – Dati forniti dalla Protezione civile – Dati incompleti – Non vanno sospesi.
Non può essere accolta l’istanza, presentata dal Codacons, di sospensione delle schede, pubblicate sul sito ufficiale del Dipartimento della Protezione Civile “COVID-19 Italia – Monitoraggio della situazione”, nella parte in cui non riportano i dati relativi ai deceduti di Covid-19 a casa e in terapia intensiva in ospedale, nonché ai posti realmente disponibili in terapia intensiva e presso quali strutture sul territorio nazionale, e la possibilità concreta di trasferimento attraverso la cosiddetta la Cross – Centrale remota per le operazioni di soccorso, non avendo dette schede né la forma né soprattutto la sostanza del provvedimento amministrativo
Il decreto ha chiarito che le ordinanze di protezione civile, sindacabili dinanzi al giudice amministrativo, sono ben altro dai dati dalla stessa forniti; ed infatti non necessariamente ogni atto, quali appunto le dette schede, sol perché in qualche modo collegato alle ordinanze di protezione civile ne mutua la sostanza e il regime giuridico.
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Consiglio di Stato, Sez. III, 30 marzo 2020, decreto n. 1553

Consiglio di Stato, Sez. III, 30 marzo 2020, decreto n. 1553

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Consiglio di Stato, Sez. III, 30 marzo 2020,decreto n. 1553
Covid-19 – Obbligo di non uscire dalla abitazione – Violazione – Da parte di un bracciante agricolo per coltivare i campi – Diffida e messa in quarantena – Non va sospesa. Deve essere respinta la richiesta di sospensione cautelare dell’ordine di quarantena obbligatoria con sorveglianza sanitaria e isolamento presso la propria residenza avanzata da un bracciante agricolo che si era allontanato dalla propria abitazione per andare a lavorare nei campi, essendo l’eventuale, provato pregiudizio economico risarcibile (1).
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Consiglio di Stato, Sez. VI, 2 gennaio 2020, n. 22

Consiglio di Stato, Sez. VI, 2 gennaio 2020, n. 22

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Consiglio di Stato, Sez. VI, 2 gennaio 2020, n. 22

Le norme consentono che i soggetti autorizzati allo svolgimento di attività funebri possano realizzare e gestire servizi propri per il commiato, nel contempo vietando unicamente la collocazione delle sale per il commiato nei Nuclei di Antica Formazione, essa depone per la compatibilità delle attività funebri, diverse dalle sale per il commiato, all’interno dei Nuclei di Antica Formazione, in quanto l’attività di onoranze funebri ovvero di servizi funebri (eccezion fatta appunto) per le sale di commiato di nuova realizzazione per le quali vi è un espresso divieto del pianificatore) non sia incompatibile con la funzione residenziale.
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TAR Lombardia, Milano, Sez. I, 15 novembre 2019, n. 2421

TAR Lombardia, Milano, Sez. I, 15 novembre 2019, n. 2421 (massima)
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TAR Lombardia, Milano, Sez. I, 15 novembre 2019, n. 2421 (massima)
In sede di gara pubblica, ai provvedimenti interdittivi amministrativi, salvo che essi rechino una maggiore durata della inibizione a contrarre, può riconoscersi valenza ostativa per un periodo in ogni caso non superiore a tre anni, “decorrenti dalla data del suo accertamento definitivo” (1).
(1) L’art. 80, comma 10, d.lgs. n. 50 del 2016, delimita e circoscrive l’efficacia temporale della valenza ostativa delle sentenze di condanna e degli atti di “accertamento definitivo”; si è in presenza, in questi casi, del fenomeno, ben noto alla teoria generale, della cd.
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Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Corte, Sez. V, 26 settembre – 14 ottobre 2019, causa n. 63/18

Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Corte, Sez. V, 26 settembre – 14 ottobre 2019, causa n. 63/18
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Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Corte, Sez. V, 26 settembre – 14 ottobre 2019, causa n. 63/18
La direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE, come modificata dal regolamento delegato (UE) 2015/2170 della Commissione, del 24 novembre 2015, deve essere interpretata nel senso che osta a una normativa nazionale, come quella di cui trattasi nel procedimento principale, che limita al 30% la parte dell’appalto che l’offerente è autorizzato a subappaltare a terzi.
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TAR Friuli-Venezia Giulia, Sez. I, 17 giugno 2019, n. 275

TAR Friuli-Venezia Giulia, Sez. I, 17 giugno 2019, n. 275

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TAR Friuli-Venezia Giulia, Sez. I, 17 giugno 2019, n. 275

In presenza di un’autorizzazione amministrativa avente durata determinata, l’eventuale domanda di rinnovo va presentata prima della scadenza,  non essendo ammissibile che il rinnovo possa essere richiesto ed ottenuto in qualsiasi momento successivo alla scadenza stessa, dato che questa determina effetti decadenziali. non compatibili con ipotesi di prorogatio de facto di una precedente autorizzazione.

NORME CORRELATE

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Consiglio di Stato, Sez. V, 12 aprile 2019, n. 2391

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Consiglio di Stato, Sez. V, 12 aprile 2019, n. 2391

Nel servizio di illuminazione elettriva votiva vi è una concessione di pubblico servizio e, pertanto, non può trovare applicazione l’art. 163 d.lgs. n. 163-2006, concernente il contratto di appalto di opere pubbliche. La valutazione della gravità dell’inadempimento deve esser svolta in modo complessivo, con ciò dovendosi esaminare non solo l’incidenza sull’equilibrio economico dei singoli inadempimenti, ma anche il peso che tali inadempimenti hanno avuto sullo svolgimento del servizio oggetto della concessione, la quale, anche in un’ottica civilistica ex art.… ... Leggi il resto

TAR Veneto, Sez. I, 11 aprile 2019, n. 461

TAR Veneto, Sez. I, 11 aprile 2019, n. 461
[Nota: Analoga a TAR Veneto, Sez. I, 11 aprile 2019, n. 463]

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TAR Veneto, Sez. I, 11 aprile 2019, n. 461

Gli artt.5 e 28 L.R. (Veneto) 4 marzo 2010, n. 18 e s.m. determinano, per il tenore letterale dell’art. 5 comma 1 si ricava che l’attività funebre comprenda molteplici prestazioni, che devono essere svolte “in forma congiunta”: solo un’attività complessa ed articolata di onoranze funebri, organizzata in forma autonoma ed imprenditoriale, deve ritenersi incompatibile con la simultanea gestione dei servizi cimiteriali.… ... Leggi il resto

TAR Veneto, Sez. I, 8 aprile 2019, n. 411

TAR Veneto, Sez. I, 8 aprile 2019, n. 411

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TAR Veneto, Sez. I, 8 aprile 2019, n. 411

Il disposto dell’art. 28 L. R. (Veneto) 4/3/2010, n. 18 non prevede un requisito soggettivo (negativo), che deve caratterizzare gli operatori economici che intendano prendere parte alle procedure di gara aventi ad oggetto i servizi cimiteriali.
Essa si limita, piuttosto, a prevedere una situazione di incompatibilità tra il simultaneo svolgimento di due distinte attività, cimiteriale e commerciale marmorea e lapidea (interna ed esterna al cimitero), dalla quale deriva la necessità di “optare per l’una o per l’altra delle attività anteriormente alla loro intrapresa, sì da evitare il loro contestuale esercizio” (cfr.… ... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. V, 3 aprile 2019, n. 2201

Consiglio di Stato, Sez. V, 3 aprile 2019, n. 2201
[Nota: nello stesso senso: Consiglio di Stato, Sez. V, 3/4/2019, n. 2199, nonché Consiglio di Stato, Sez. V. 3/4/2019, n. 2200, con altre parti, private]

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Consiglio di Stato, Sez. V, 3 aprile 2019, n. 2201

Secondo un consolidato indirizzo giurisprudenziale, conformemente del resto a quanto precisato dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 204 del 2004, le controversie in materia di servizi pubblici rientranti nella giurisdizione esclusiva sono solo quelle nelle quali l’amministrazione opera in veste di autorità, pur se i rapporti tra amministrazione e amministrati possano essere declinati nelle forme della relazione giuridica “diritto – obbligo”, spettando invece al giudice ordinario quelle che abbiano un contenuto meramente patrimoniale, senza che assuma rilievo un potere d’intervento dell’amministrazione a tutela di interessi generali (Cons.… ... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. V, 2 aprile 2019, n. 2175

Consiglio di Stato, Sez. V, 2 aprile 2019, n. 2175
[Nota; Vedasi anche: Consiglio di Stato, Sez, V, 2 aprile 2019, n. 2176]

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Consiglio di Stato, Sez. V, 2 aprile 2019, n. 2175

Non risponde a coerenza l’assunto che l’attività di cremazione delle salme si sostanzi nell’esercizio di un’impresa liberamente esercitabile da chiunque e soggetta alle dinamiche del mercato, dato che si tratta invece di un servizio pubblico, amministrativamente regolato sulla base delle disposizioni della legge n.… ... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. V, 2 aprile 2019, n. 2176

Consiglio di Stato, Sez. V, 2 aprile 2019, n. 2176
[Nota; Vedasi anche: Consiglio di Stato, Sez, V, 2 aprile 2019, n. 2175]

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Consiglio di Stato, Sez. V, 2 aprile 2019, n. 2176

Secondo la giurisprudenza amministrativa prevalente la legittimazione ad agire contro provvedimenti di approvazione di progetti di opere ed impianti potenzialmente impattanti sul territorio, dal punto di vista ambientale, urbanistico e paesaggistico, non richiede una dimostrazione puntuale della concreta dannosità dell’impianto che, in quanto ancora da realizzare si tradurrebbe in una prova di carattere diabolico, ma anche soltanto una prospettazione plausibile delle ripercussioni negative (da ultimo in questo senso: Cons.… ... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. V, 1 aprile 2019, n. 2123

Consiglio di Stato, Sez. V, 1 aprile 2019, n. 2123

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Consiglio di Stato, Sez. V, 1 aprile 2019, n. 2123

Se sia corretto che chi intenda contestare le clausole escludenti di un bando di gara debba impugnarlo tempestivamente, nel differente caso di ricorso avverso un provvedimento di autotutela, è invece sempre ammissibile l’intervento ad opponendum di un operatore del settore il quale ha comunque una specifica posizione di interesse di fatto, che si identifica nel mantenimento del provvedimento impugnato, contrario a quello azionato in via principale (arg.… ... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. V, 27 marzo 2019, n. 2020

Consiglio di Stato, Sez. V, 27 marzo 2019, n. 2020

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Consiglio di Stato, Sez. V, 27 marzo 2019, n. 2020

La giurisprudenza amministrativa ha elaborato tre ipotesi in cui, in deroga al principio per cui la legittimazione ad impugnare atti di procedure di affidamento di contratti pubblici, postula necessariamente che ad esse si sia partecipato e cioè: laddove si contesti in radice l’indizione della gara; all’inverso, si contesti che una gara sia mancata; o si impugnino clausole immediatamente escludenti (cfr.:… ... Leggi il resto

TAR Toscana, Sez. III, 26 marzo 2019, n. 444

TAR Toscana, Sez. III, 26 marzo 2019, n. 444

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TAR Toscana, Sez. III, 26 marzo 2019, n. 444

E’ improcedibile il ricorso volto all’accertamento della durata di una concessione cimiteriale pregressa, allorquando non sia stato, tempestivamente, impugnato il regolamento comunale che disponeva una durata a tempo determinato anche per le concessioni, pregresse, originariamente concesse in perpetuità, in quanto trattasi di norma che incide direttamente sulla durata delle concessioni perpetue, trasformandole in concessioni a tempo determinato, e quindi immediatamente lesiva.… ... Leggi il resto