E se la camera mortuaria non ci fosse?

Cara Redazione,

Dopo la terribile esperienza della pandemia con i suoi eccezionali picchi di mortalità, in determinate zone d’Italia, dato atto che la scelta della cremazione è sempre di più richiesta, mentre, purtroppo i tempi di attesa per i forni crematori, anche in periodi non emergenziali, sono diventati routine, provo a sviluppare una riflessione banale: in caso di mancanza di camera mortuaria presso il cimitero (il nostro è un piccolo comune…) è possibile tenere in giacenza presso il magazzino dell’impresa di pompe funebri il cadavere in attesa di essere cremato?… ... Leggi il resto

Lombardia: destinazioni anomale dei trasporti funebri e relativo sistema punitivo…

In Lombardia, ai sensi del combinato disposto tra gli l’Artt. 35 comma 1, 36 comma 3 e 38 comma, 1 il quale sostanzialmente riproduce lo stesso impianto normativo del D.P.R N. 285/1990, il trasporto di cadavere è soggetto alla regola della tipicità, un feretro, quindi può esser trasferito unicamente verso:

Il cimitero (quale presidio istituzionale deputato allo smaltimento dei cadaveri ai sensi dell’Art. 340 comma 1 Regio Decreto 27 luglio 1934 n.1265 pianamente in vigore ancora in Lombardia)

L’Estero (rimangono ovviamente valide le disposizioni di cui agli Art.… ... Leggi il resto

Tassa sul morto?… No, semplici diritti d’istruttoria

Paradossalmente per un trasporto funebre, che interessi più Comuni, con sosta “tecnica” in Comune intermedio, rimane in vigore l’Art. 19 commi 2 e 3 D.P.R. n.285/1990, con la possibilità di esigere un diritto fisso non legato alla privativa (istituto ormai superato per giurisprudenza costante  e con norma positiva dopo il 1/1/2002 (art. 35, 12, lett. g) L. 28/12/2001, n. 448) ma assimilabile ad una sorta di somma dovuta per attività istruttoria, autorizzativa e per l’uso di spazi ed attrezzature.… ... Leggi il resto

Quale destinazione per il verbale ex paragrafo 9.7 Circ. Min. n. 24/1993 nell’evenienza di traslazione.

Non è ben chiaro, soprattutto in caso di infetti, se il verbale di corretto confezionamento del feretro, prima random, ed oggi obbligatorio, in forza delle leggi regionali che ne trasferiscono l’onere in capo all’addetto al trasporto (anche se una certificazione di natura igienico-sanitaria, ex art. 49 D.P.R. n. 445/2000, non dovrebbe – e qui il condizionale è d’obbligo – esser surrogabile da soggetti terzi)  in rapporto a tipologia di trasporto e forma di sepoltura prescelta (paragrafo 9.7 Circ.… ... Leggi il resto

Ossario comune: come “calcolare” il momento opportuno per la dispersione delle ossa?

E’ bene riporre e custodire le ossa esumate o estumulate, raccolte entro separati contenitori (anche flessibili) in camera mortuaria cimiteriale per un “CONGRUO” e “RAGIONEVOLE” tempo, da stabilirsi nel regolamento municipale di polizia mortuaria, affinché gli aventi titolo a disporne possano esercitare i loro diritti di pietas, anche, magari, con un lieve ritardo rispetto al timing originariamente previsto.
Questo lasso temporale potrebbe anche esser delimitato e contenuto, nonchè statuito con uno specifico art. del regolamento comunale, oppure attraverso lo strumento più elastico dell’ordinanza sindacale, con cui si disciplinano, nel dettaglio, le operazioni cimiteriali.
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Titolo di accoglimento in cimitero ed atti di disposizione tardivi.

L’accoglimento istituzionale in un cimitero esclude a priori un rapporto concessorio (altrimenti saremmo dinnanzi alla sepoltura privata, istituto diverso e regolato da altre norme di cui al Capo XVIII – Artt. 90 e 93 del D.P.R. 285/1990) e si estrinseca, ope legis, in queste forme di trattamento:
 
inumazione in campo comune per i cadaveri (art. 337 T.U. Leggi Sanitarie),
sversamento in cinerario comune per le ceneri (art. 80 comma 6 D.P.R. n. 285/1990,
deposizione in ossario comune per le ossa (artt.
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CoVid-19 e scheda ISTAT, quali le novità?

In tempi amari di pandemia da CoVid-19 tutte le procedure standard sembrano saltate o annullate per l’emergenza sanitaria, eppure, l’Istat pare aver posto un po’ d’ordine, chiarendo per il corona-virus la classificazione per la corretta attribuzione della causa di morte, attraverso la diffusione di un importante prontuario per i soggetti istituzionalmente preposti alla redazione della “famigerata” scheda istat.

 

L’obbligo della compilazione della scheda di morte compete al medico curante (art. 1, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n.

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Atto di Concessione Cimiteriale: come calcolare la decorrenza del rapporto concessorio?

  1. La formazione, con relativa sottoscrizione tra le parti contraenti, di un regolare atto di concessione (che ha natura para-contrattuale, in quanto non gestibile nella piena autonomia garantita dall’ordinamento ai negozi giuridici prettamente privatistici) è espressamente prevista dall’art. 98 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 quale condizione essenziale per la sussistenza di una concessione d’uso di sepolcri privati, quale ne sia la tipologia, incluso quindi quella che abbia per oggetto un posto a tumulazione singola (loculo). Va tenuta anche presente la risoluzione dell’Agenzia delle entrate n.
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Vendita di sepolcri privati? (con molta cautela, c’è chi dice… “NI”)

Va, subito, precisato che l’area cimiteriale e, per attrazione, i sepolcri privati nei cimiteri, in essa sussistenti, fanno parte del demanio comunale, specifico e necessario; e tale condizione ne comporta l’inalienabilità, l’inespropriabilità, la non usucapibilità e la non commerciabilità.
 
Tuttavia la “trasferibilità” dello jus sepulchri , per atti tra privati, rinverrebbe il proprio, intrinseco limite in riferimento alla perpetuità o meno della concessione, a seconda delle epoche e delle discipline normative, sotto il cui imperio, furono stipulati gli atti concessori; infatti prima del D.P.R.
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Anche la parrocchia può esser titolare dello Jus Sepulchri (orientamenti giurisprudenziali in itinere)

Attingo sempre ad alta ed erudita dottrina (Dante Buson sulle pagine de: Lo Stato Civile Italiano) per affrontare, con un breve commento, l’eterno, efferato problema, per noi beccamorti gestori di impianti cimiteriali, della concessione di spazi sepolcrali ad enti religiosi, congreghe, confraternite… Spesso, infatti, questi pre-esistono all’assetto del nostro sistema funerario post-unitario.
Per enti ecclesiastici s’intendono gli enti di religione o di culto riconosciuti come persone giuridiche nell’ordinamento statale, per quelli di orientamento cattolico-romano si veda soprattutto la Legge n.
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Nuova Legge Regionale (ma non erano già troppe?)

Leggiamo questa notizia dall’edizione on line de La voce del Tigullio:

 

Liguria – Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Piana ha espresso soddisfazione per l’approvazione, avvenuta durante la seduta del mattino, della Proposta di legge 288 sulla “Disciplina in materia di attività e servizi necroscopici, funebri, cimiteriali e animali di affezione” presentata da Angelo Vaccarezza. «Sono lusingato di avere dato impulso, presentando a suo tempo la prima proposta di legge su questo argomento, ad una serie di iniziative legislative – spiega – che hanno portato, oggi, a questo importante risultato».

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Cessione tra privati dello jus sepulchri: dottrina e giurisprudenza dicono di NO!

Piglio spunto per qualche nota “catechistica” sullo jus sepulchri da un bell’intervento di Dante Buson sulle pagine de: “Lo Stato Civile Italiano”, in data 31 ottobre 2014, quindi ancora molto attuale, e di grande valore didascalico. Per riassumere questo breve saggio in uno slogan, potremmo asserire questo: “Gli jura sepulchri sono sottratti ai traffici giuridici tra i privati”.
E’ notorio che l’uso della sepoltura privata nei cimiteri risulti normato, nel suo inquadramento dogmatico, in primo luogo, dallo speciale Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria approvato con D.P.R.
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Passaporto mortuario verso la Svizzera: quali gli adempimenti?

Cara Redazione,

Un’impresa funebre presenta istanza per avere l’autorizzazione al trasporto dei resti mortali all’estero e, con precisione in Svizzera.

Dal D.P.R. n.285/1990 tale autorizzazione, si evince che spetta alla Prefettura rilasciare tale autorizzazione. La convenzione di Berlino non si applica ai resti mortali. Con il D.P. C.M. del 26 maggio 2000, tale competenza risulta trasferita alle Regioni. Vi chiedo: Nella regione Campania,
chi deve rilasciare tale autorizzazione? Se la competenza dovesse essere del Sindaco, quali documenti bisognerebbe, comunque, allegare alla richiesta di autorizzazione?… ... Leggi il resto

Concessione-atto o concessione-contratto?

Con il regolare atto concessorio di cui all’art. 98 D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285, al privato cittadino (ma potrebbe persino trattarsi di “Ente”, ossia di persona giuridica ex capo XVIII D.P.R. n. 285/1990)  viene traslato l’esercizio di un diritto rappresentato, nel caso di specie, dalla possibilità di sfruttare le utilitates connesse al bene pubblico costituito dallo spazio cimiteriale, oggetto di concessione (in tal senso, E. Casetta, Manuale di diritto amministrativo, Giuffrè editore, 2006, 320). I sepolcri, privati nei cimiteri, sono, infatti, attratti nella sfera del demanio specifico e necessario del Comune.… ... Leggi il resto

Tasse e tributi cimiteriali (l’interpretazione giurisprudenziale)

Si consolida sempre più in diverse città italiane che, tra le motivazioni per cui i cittadini pagano la TASI, sia annoverata anche, tra i servizi indivisibili, un quota delle prestazioni forniti nelle aree cimiteriali.

E’legittimo versare, pertanto, questa somma, quando Comune abbia adottato un Regolamento che definisce l’importo tariffario di TASI riguardante un’area cimiteriale, una tomba ovvero un loculo che lei ha in concessione ovvero ne è l’attuale avente titolo in virtù della discendenza conseguente alla morte del primo concessionario e poi per morte dei di lui diretti discendenti (Jure sanguinis).… ... Leggi il resto