Concessioni cimiteriali perpetue: stanno modificandosi gli orientamenti della giurisprudenza?

Dopo che la giurisprudenza ordinaria, in primis quella di legittimità (Corte di Cassazione) per diverso tempo ha aderito all’impostazione per la quale le concessioni cimiteriali, specie quando aventi a proprio oggetto porzione di area cimiteriale, al fine della costruzione, da parte del soggetto concessionario, di un manufatto sepolcrale a sistema di tumulazione, ritenendo che con la concessione venisse a sorgere un diritto reale, assimilabile al diritto di superficie e, soprattutto, che esse, quando sorte prima dell’entrata in vigore del d.P.R.... Leggi il resto

Anche le cappelle funerarie delle Confraternite sono assoggettate alla TARSU.

Sull’assoggettamento alla TARSU (e successive Tariffe rispondenti alla medesima funzione) delle cappelle funerarie delle Confraternite, vi sono stati numerosi contenziosi, ma anche comportamenti inerziali da parte dei soggetti impositori, originati da una sorta di metus reverentialis trattandosi generalmente di enti ecclesiastici (quando aventi ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica agli effetti civili, dato che senza di ciò non disporrebbero della capacità di contrarre con la P.A. e, quindi, di ottenere in uso aree nel cimitero ai fini della costruzione di manufatti sepolcrali a sistema di tumulazione).… ... Leggi il resto

Attività funebre ed esercizio in forma congiunta: non necessariamente.

La L. R. (Veneto) 18 marzo 2010, n. 18 e s.m., così come altre leggi regionali, definisce (art. 5) l’attività funebre come lo svolgimento in forma congiunta di una serie di prestazioni di servizi e forniture (osservandosi, per inciso, che il panel delle attività elencate non è uniforme nelle diverse norme regionali), altresì prevedendo situazioni di incompatibilità. Incompatibilità che è ripresa, nella direzione inversa, al successivo art. 28, anche se, di seguito, sia stata introdotta una deroga per i piccoli comuni montani.… ... Leggi il resto

Non è sufficiente il decesso del concessionario perché vi sia subentro da parte di ulteriori aventi titolo.

Spesso l’istituto del c.d. subentro nella titolarità delle concessioni cimiteriali è adeguatamente regolato dal Regolamento comunale di Polizia Mortuaria, per non dire che, in numerosi casi, neppure viene preso in considerazione. La fattispecie che fa operare un tale istituto è, come comprensibile, quella del decesso del concessionario, fondatore del sepolcro, e gli effetti che si determinano quando ciò avvenga. Effetti diversi a seconda della natura del sepolcro, cioè se si sia in presenza di sepolcro familiare (o, gentilizio, termine che nel contesto ne è sinonimo), natura presupposta salva espressa volontà del fondatore del sepolcro risultante dall’atto di concessione, oppure di avvenuta trasformazione a seguito dell’esaurimento delle persone appartenenti alla famiglia (non senza appellarsi alla pronuncia della Cass.… ... Leggi il resto

Le sale del commiato iniziano ad avere una qualche giurisprudenza.

La realizzazione delle sale del commiato, variamente denominate (es.: strutture per il commiato e simili), iniziano ad avere una qualche giurisprudenza. Ex plurimis, si possono citare: TAR Marche, Sez. I, 18 novembre 2017, n. 866; TAR Puglia, Lecce, Sez. I, 21 settembre 2017, ordin. n. 481; TAR Puglia, Lecce, Sez. II, 28 gennaio 2019, n. 150; TAR Puglia, Lecce, Sez. I, 7 febbraio 2019, n. 197; TAR Puglia, Lecce, Sez. I, 17 luglio 2018, n.… ... Leggi il resto

Le concessioni cimiteriali non sono “isole”.

Dopo le pronunce del Consiglio di Stato Sez. V, 6 ottobre 2018, n. 5746 e del TAR Campania, Napoli, Sez. I, 10 settembre 2018, n. 5436, il TAR Campania, Napoli, Sez. III, 28 gennaio 2019, n. 436 affronta nuovamente la questione degli oneri gravanti sui titolari di concessioni cimiteriali, in particolare dando rilievo a quelli che sono gli oneri per la gestione del cimitero o, se si vuole, alle spese afferenti alle parti comuni del cimitero, confermando come il comune, nel determinare il canone da applicare, possa (o, debba?)… ... Leggi il resto

La rilevanza del regolare atto di concessione.

L’art. 98 dPR 10/9/1990, n. 285 può essere poco tenuto presente e ciò a causa del fatto di trovare applicazione in situazioni abbastanza rare, come è l’ipotesi della soppressione di un cimitero. Ciò non ostante consente la messa a fuoco di alcuni aspetti: infatti, esso prevede (comma 1) che In caso di soppressione del cimitero gli enti o le persone fisiche concessionari di posti per sepolture private, con i quali i comuni siano legati da regolare atto di concessione, hanno soltanto diritto ad ottenere a titolo gratuito, nel nuovo cimitero, per il tempo residuo spettante secondo l’originaria concessione, o per la durata di 99 anni nel caso di maggiore durata o di perpetuità della concessione estinta, un posto corrispondente in superficie a quello precedentemente loro concesso nel cimitero soppresso ed al gratuito trasporto delle spoglie mortali dal soppresso al nuovo cimitero, da effettuare a cura del comune.... Leggi il resto

Concessioni cimiteriali perpetue: non vi sono rimedi casalinghi.

E’ ben noto come fino all’entrata in vigore del dPR 21/10/1975, n. 803, le norme, variamente succedutesi, in materia ammettessero che le concessioni di aree cimiteriali, al fine di realizzarvi sepolcri privati nei cimiteri potessero essere fatte sia a tempo determinato (e senza che le norme stesse ne ponessero un limite temporale) oppure a tempo indeterminato (o, altrimenti, in perpetuo. Il mero fatto di aversi una concessione cimiteriale sorta nel tempo, magari oggi considerabile come lontano (anche se la percezione del tempo costituisce un elemento soggettivo), non consente di qualificarla, di per sé stesso, come perpetua: occorre sempre verificare quali siano in proposito le previsioni del regolare atto di concessione o, se questo sia silente, quali siano state le disposizioni del Regolamento comunale di Polizia Mortuaria vigente al momento del sorgere della singola concessione cimiteriale.… ... Leggi il resto

Costruzione di cappelle funerarie … senza fretta.

L’occorrenza delle festività di fine anno portano a considerare il decorso del tempo, se non altro per l’esigenza di sostituire i calendari e le agende. Il tempo può essere a volte rilevante, altre meno, altre perfino “rimosso”, come si ha nel caso delle concessioni a tempi indeterminato (c.d. perpetue). Per questo non questa richiamare una sentenza di alcuni mesi addietro (TAR Campania, Napoli, Sez. VII, 9 luglio 2018, n. 4514. reperibile, per gli Abbonati PREMIUM nella sezione SENTENZE), laddove era stato impugnato un provvedimento dichiarativo della decadenza della concessione di un lotto cimiteriale, assegnato nel 1980, eccependo, tra gli altri motivi d’impugnazione, inclusa la competenza organica, il fatto che un qualche termine per la costruzione, sul lotto assegnato, non era indicato nell’atto di concessione dell’area.… ... Leggi il resto

Differenze tra “tributo” e “prestazione di servizio”.

Il TAR Campania, Napoli, Sez. I, 10 settembre 2018, n. 5436 (reperibile, per gli abbonati PREMIUM, alla sezione SENTENZE) ha ri-precisato, richiamandosi anche ad ampia giurisprudenza precedente, la differenza tra le prestazioni patrimoniali aventi natura tributaria (e, per questo soggette a riserva di legge) e quelle aventi natura di corrispettivo per la prestazione di veni e servizi. Per inciso, nella fattispecie oggetto della controversia, erano state utilizzate argomentazioni di vario ordine, molte delle quali non pertinenti.… ... Leggi il resto

La, difficile, posizione delle “partecipate”: spesso né carne, né pesce.

In taluni ambienti degli ambiti funebri (e, a volte, anche cimiteriali) non mancano atteggiamenti pre-giudiziali attorno alla natura “pubblica” o “privata” dei diversi soggetti, cosa che (almeno a titolo personale) è sempre apparsa come un falso problema, valutando di maggiore rilievo quello della qualità delle prestazioni rispetto alla titolarità del capitale sociale delle aziende.
Le società “pubbliche”, ma oramai emerge più corretto parlare di “partecipate” (dove la partecipazione può essere totale o parziale” e nelle quali andrebbero (correndo il rischio di imprecisioni sull’uso delle parole) anche questi soggetti che oggi ricadono nell’estesa accezione di “soggetti privati in controllo pubblico”), si sono venute a caratterizzare, anche come effetto delle mutevole evoluzione normativa (e che, in alcune fasi, è stata anche eccessiva, sia in termini di quantità, che di prossimità temporali), per la presenza di un ampio spettro di forme, in cui ciascuna di queste presentava “sfaccettature” distintive, anche accentuate (aspetto raramente colto da quanti sostenessero visioni meramente “privatistiche”).… ... Leggi il resto

Le urne cinerarie concorrono o meno alla capienza del sepolcro?

Il Consiglio di Stato (Sez. V, 19 luglio 2018, n. 4401) era stato richiesto di pronunciarsi, tra gli altri, su di  una questione che appare interessante, cioè quella se l’accoglimento di un’urna cineraria in un sepolcro privato nei cimiteri “occupi”, o meno, un posto. Peccato che, per motivi procedimentali, il giudice amministrativo di 2° grado non abbia potuto esprimersi in proposito, per il fatto che, in sede di reclamo, non possono sollevarsi questioni nuove, rispetto a quelle poste ad oggetto del petitum di 1° grado (o, almeno, ad eccezioni sollevate in quella sede).… ... Leggi il resto

Attorno al Regolamento comunale di polizia mortuaria.

Come noto, ciascun comune, nell’esercizio della propria potestà regolamentare (oggi avente fonte costituzionale), dispone di un proprio Regolamento comunale di polizia mortuaria.
Nel passato, e forse anche recentemente, si avevano comportamenti in cui la sua adozione è stata tutt’altro che esercizio della potestà regolamentare: potrebbero citarsi i numerosi casi in cui esso altro non era se non la riproduzione, spesso testuale, di “tracce”, fino ai casi estremi in cui il consiglio comunale utilizzava, come allegato facente parte integrante e contestuale della deliberazione, libriccini “stampati” da questa o quella tipografia abituale fornitrice, segno di una rinuncia a decidere, in un’ottica di (mero) adempimento, tale da escludere che vi sia stato un approccio rivolto ai risultati.… ... Leggi il resto

L’evoluzione, nel tempo, delle questioni attorno alla durate delle concessioni cimiteriali.

La giurisprudenza del settore sembra privilegiare taluni aspetti, tra i quali, a mero titolo di esempio non certamente esaustivo, vi sono le tematiche pertinenti alle fasce di rispetto cimiteriale e quelle sulla durate delle concessioni cimiteriali, specie quando risalenti nel tempo, oppure quelle a quanto può rientrare nell’ampia categoria delle “liti in famiglia”, cioè attorno a di debba o possa disporre delle spoglie mortali delle persone defunte (ad esempio, in presenza di più sorelle/fratelli, di nozze plurime, magari con figli nati da queste ultime, ecc.).… ... Leggi il resto

I paradossi della giustizia amministrativa.

Uno dei lavori di Stefen Hawking, recentemente (14/3/2018) scomparso, è stato un articolo in cui parlava, tra l’altro, di un “paradosso dell’informazione dei buchi neri”. Il concetto di paradosso si può trovare, tra l’altro, anche negli esiti della giurisprudenza, specie amministrativa, generalmente non tanto per qualche assunto anomalo dei giudici aditi, quanto per incompletezza (spesso) del c.d. “petitum“, cioè di quanto la parte attrice (o, meglio, l’avvocato di questa) ha sottoposto al giudizio.
Ex plurimis“, se ne può richiamare, a titolo d’esempio, la pronuncia del TAR Abruzzo, Pescara, Sez.… ... Leggi il resto

L’eterna (forse) questione degli effetti delle zone di rispetto cimiteriale.

Una delle tematiche che spesso interessano la giustizia amministrativa è quella sulla portata degli effetti delle zone (o, fasce) di rispetto cimiteriale, in particolare allorquando interessate ad istanza di sanatoria di pregresse costruzioni abusive (tecnicamente: realizzate sine titulo.
Non sono mancate situazioni in cui la questione della sanatoria di costruzioni illegittimamente realizzate all’interno delle zone di rispetto cimiteriale si sono sovrapposte a vincoli d’inedificabilità fondati su altre motivazioni, come (es.) il vincolo archeologico (come avvenuto a Pompei), vincolo che ha indotto il comune a modificare i programmi di ampliamento del cimitero, orientandosi in altra direzione e, con questo, determinando una diversa perimetrazione della zona di rispetto cimiteriale (in cui, nella fattispecie, insistevano parimenti costruzioni abusive, per le quali era stata richiesta la sanatoria).… ... Leggi il resto