Regioni e polizia mortuaria

Regioni e polizia mortuaria

Nella fase di impasse in cui si trova la modifica della normativa per il settore funerario ad opera del legislatore nazionale (sia attraverso uno specifico disegno di legge, sia con l’aggiornamento del regolamento di polizia mortuaria nazionale), interviene un primo organico pronunciamento da parte di una Regione, il Piemonte, essenzialmente incentrato sulla riduzione delle incombenze dirette delle ASL.
Dalla lettura della Deliberazione della Giunta Regionale 5 agosto 2002, contenuta nella area documentazione della rivista, si vedrà che molte delle norme contenute nel D.P.R.

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Verano docet

Verano docet

È significativo che l’attenzione sui problemi funebri e cimiteriali italiani emerga solo quando accadono fatti che colpiscono l’opinione pubblica, come quelli recenti del Verano a Roma.
Mi ha stupito la grande enfasi con cui la stampa ha divulgato questi avvenimenti, non solo quando si supponeva che vi fosse una matrice razzista nello scempio compiuto sulle tombe ebraiche, ma anche successivamente, quasi come se si fosse infranto il tabù di affrontare ciò che riguarda i cimiteri.

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Spumante o succo di pompelmo?

Spumante o succo di pompelmo?

Il 24 maggio è stato presentato in 3^ Sezione del Consiglio Superiore di Sanità lo schema di modifica del regolamento di polizia mortuaria nazionale, elaborato dell’apposito gruppo di esperti costituito nel suo seno.
Sono occorse oltre 10 riunioni del gruppo, svolte a ritmo serrato, per revisionare l’intero testo che era stato trasmesso dalla competente direzione del Ministero della salute.
La struttura del regolamento si compone oggi di un numero di articoli pari a quello vigente, con però sette allegati tecnici.

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Punto e virgola

Punto e virgola

Con un punto e virgola si interrompe un periodo, proseguendo il discorso iniziato.
Per chi ha avuto la pazienza di seguire in questi anni le vicende della stampa periodica funeraria italiana, di discorsi interrotti ne ha già visti diversi. Occorrerà chiedersi il perché di tale situazione.
La prima risposta, forse la più rilevante, è che in questo settore non sembra che al momento vi sia spazio per chi effettua, a pagamento, informazione su carta stampata, visto che diverse sono le testate gratuite per l’utente, ma sostenute in misura rilevante dalla pubblicità o da altri interessi, talvolta associativi, altre volte economici.

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